Ranking elaborato da Quacquarelli Symonds. Le italiane compaiono in 44 discipline su 48. La Sapienza di Roma è regina mondiale negli studi classici e la storia antica. Il Politecnico di Milano tra le prime 10 in 3 discipline. Bocconi ottava per business & management
La migliore università del mondo è quella di Harvard. Ma alcuni atenei italiani non sfigurano. La Sapienza di Roma, per esempio, ha il primato per gli studi classici e la storia antica. Il Politecnico di Milano, invece, è nella Top 10 in tre discipline. E' quanto emerge da "2019 QS World University Rankings by Subject", la classifica universitaria mondiale per facoltà-disciplina, prodotta dall'azienda QS Quacquarelli Symonds, che ha comparato le performance di 1200 atenei nel mondo in 48 materie.
In classifica 41 atenei italiani
L'Italia è quarta in Europa (dopo Regno Unito, Germania, Francia) e settima nel mondo per numero totale di università incluse nella classifica di quest’anno, mentre è terza in Europa dopo Regno Unito e Germania e settima nel mondo per numero totale di posizioni occupate. La classifica include ben 41 università italiane. L'area Scienze della vita-Medicina dell'Università italiane è la più rappresentata in questa classifica mondiale. Mentre nelle singole discipline a classificarsi sono state Fisica e Astronomia, Medicina ed Economia & Econometria.
Politecnico di Milano sesto in Arte e Design
Oltre al primo posto della Sapienza, il Politecnico di Milano è sesto in Arte e Design (perde una posizione), settimo in Ingegneria civile (ne guadagna due) e settimo in Ingegneria meccanica (avanza di dieci). In Architettura è undicesimo. La Bocconi è ottava al mondo per Business & Management, guadagnando due posizioni rispetto allo scorso anno. Sale di undici posizioni anche in Finanza, conquistando il 18° posto e mantiene il sedicesimo in Economia. Il Politecnico di Torino entra per la prima volta nella classifica di Ingegneria Mineraria, posizionandosi al 24° posto. Altri debutti eccellenti sono: quello dell'Università di Bologna in Odontoiatria (44° posto) e dell'Università di Pisa in Scienze Bibliotecarie (50° posto).
Sapienza, Unibo e Padova le più rappresentate in classifica
La Sapienza, l'Università di Bologna (Unibo) e Università degli Studi di Padova sono le università più rappresentate in classifica. Le città italiane con più università classificate sono Milano (7), Roma (4) e Pisa (3). Ben 18 università Italiane hanno ottenuto il riconoscimento di essere classificate tra le prime 100 per 36 distinte discipline. In totale, le università Italiane occupano 521 posizioni nella classifica. Rispetto alla scorsa edizione, 192 posizioni sono invariate, 166 sono migliorate, 85 sono peggiorate, e 78 sono new entry. L'Italia, rispetto allo scorso anno, ha incrementato la propria presenza in tutte le classifiche, sia tra le top 50 (erano 29 ora sono 34), sia tra le top 100 (erano 83 atenei ora sono 98) sia infine tra le top 200 (erano 213 ora sono 236).
QS: “Fotografia positiva, ma in Italia è fuga di cervelli”
”Questa edizione - ha commentato Ben Sowter, Responsabile Ricerca e Analisi di QS - mostra una fotografia positiva per l'eccellenza accademica Italiana. Il trend è degno di nota, specialmente se consideriamo la feroce competitività globale. Per mantenere le stesse posizioni, le università devono continuamente migliorare l'impatto della propria ricerca, coltivare collaborazioni accademiche internazionali e conferire lauree e titoli post-lauream che siano spendibili nel mondo del lavoro e apprezzati dai recruiter internazionali. Questo risultato incoraggiante, deve però tenere conto di una sfida: la fuga di cervelli. L'OCSE segnala come l'Italia sia tornata ai primi posti nel mondo per emigrati; per la precisione all' ottavo. Si stima che un terzo siano giovani laureati”.