Secondo il giornale britannico, che cita alti funzionari curdi, l’Isis starebbe cercando di inserire nelle trattative per la resa i 3 ostaggi occidentali: il prete italiano, l’inglese John Cantlie e un'infermiera della Red Cross neozelandese. Vaticano: nessun riscontro
Padre Paolo Dall'Oglio potrebbe essere ancora vivo. Si è riaccesa la fiamma della speranza, seppure flebile, per la sorte del gesuita italiano scomparso in Siria più di cinque anni. E come lui sarebbero ancora vivi anche altri due ostaggi spariti nel nulla: il britannico John Cantlie e una infermiera neozelandese della croce rossa internazionale.
La notizia sul Times
A rilanciare la notizia è stato il quotidiano britannico Times pur con la dovuta prudenza: il 64enne sacerdote sarebbe vivo e oggetto di una trattativa dello 'Stato islamico' che vorrebbe usare lui e gli altri due ostaggi come 'merce di scambio' per sfuggire all'annientamento nell'ultima sacca di territorio nella Siria sud-orientale. Un'ipotesi costruita su informazioni, non verificabili, di fonti curde non meglio precisate che in quell'area guidano col sostegno americano l'offensiva finale contro l'Isis.
Nessuna conferma dal Vaticano
Le stesse Forze democratiche siriane (Sdf), piattaforma di milizie guidate dai curdo-siriani, non hanno confermato l'indiscrezione, sottolineando di non avere notizie di Padre Dall'Oglio e di non sapere nulla dell'eventuale ipotesi di uno scambio dei tre ostaggi con una via di una fuga per i jiadhisti ormai braccati. E anche dal Vaticano non arrivano conferme.
La trattativa
L'Isis sta cercando un accordo con le forze curde arabe sostenute dagli Stati Uniti che li circondano, chiedendo un passaggio sicuro in cambio della liberazione di ostaggi che affermano di avere. Tra questi il giornalista britannico, il prete italiano e l'infermiera dalla Nuova Zelanda. I tre furono segregati separatamente nei primi giorni dell'ascesa al potere del gruppo terroristico.