Il Papa nella Giornata della Pace: "Politica è buona se ognuno fa la sua parte"

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Il Pontefice ha ringraziato Mattarella, che gli ha inviato un messaggio: "La politica lungimirante non alimenta le paure", scrive il capo dello Stato. Bergoglio poi ammonisce: "Chiesa rinnovi lo stupore oppure diventa museo del passato"

“Stupore: è l'atteggiamento da avere all'inizio dell'anno, perché la vita è un dono che ci dà la possibilità di ricominciare sempre, anche dal più basso". È questo il messaggio del Papa nella prima omelia del 2019, nel corso della messa per la solennità della Santissima Madre di Dio. "La vita, senza stupore, diventa grigia, abitudinaria; così la fede - ha osservato -. E anche la Chiesa ha bisogno di rinnovare lo stupore di essere dimora del Dio vivente, Sposa del Signore, Madre che genera figli. Altrimenti, rischia di assomigliare a un bel museo del passato: la Chiesa-museo". Oggi si celebra anche la 52esima Giornata Mondiale della Pace. "La buona politica è al servizio della pace", il tema scelto dal Pontefice, che ha anche ricevuto un messaggio da Sergio Mattarella. "Per rendere più giusta e sostenibile la stagione che si è chiamati a governare, una politica responsabile e lungimirante non alimenta le paure, non lascia spazio alla logica del nazionalismo, della xenofobia, della guerra fratricida", scrive il presidente della Repubblica. Durante l'Angelus Francesco ha ringraziato Mattarella: "Ringrazio il Signor Presidente della Repubblica Italiana per le espressioni augurali che mi ha indirizzato ieri sera. Il Signore benedica sempre il suo alto e prezioso servizio al popolo italiano". Quindi, ha ribadito: "Non pensiamo che la politica sia riservata solo ai governanti: tutti siamo responsabili della vita della 'città', del bene comune; e anche la politica è buona nella misura in cui ognuno fa la sua parte al servizio della pace".

"Nella Chiesa l’unità conta più della diversità"

Secondo il Pontefice, "la Madonna ci radica nella Chiesa, dove l'unità conta più della diversità, e ci esorta a prenderci cura gli uni degli altri. Lo sguardo di Maria ricorda che per la fede è essenziale la tenerezza, che argina la tiepidezza: tenerezza, la Chiesa della tenerezza; tenerezza, parola che oggi tanti vogliono cancellare dal dizionario", ha aggiunto. "Un mondo che guarda al futuro senza sguardo materno è miope", ha sottolineato Francesco. "Aumenterà pure i profitti, ma non saprà più vedere negli uomini dei figli. Ci saranno guadagni, ma non saranno per tutti. Abiteremo la stessa casa, ma non da fratelli". "La famiglia umana si fonda sulle madri - ha proseguito - Un mondo nel quale la tenerezza materna è relegata a mero sentimento potrà essere ricco di cose, ma non di domani".

"Il mondo è tutto connesso, ma sembra sempre più disunito"

"Mostrarsi cattivi talvolta pare persino sintomo di fortezza. Ma è solo debolezza", ha ammonito Bergoglio, per poi spiegare: "Nella vita frammentata di oggi, dove rischiamo di perdere il filo, è essenziale l'abbraccio della Madre. C'è tanta dispersione e solitudine in giro: il mondo è tutto connesso, ma sembra sempre più disunito".

La Giornata Mondiale della Pace

Quest’anno la 52esima Giornata Mondiale della Pace è incentrata sul tema "La buona politica è al servizio della pace". La ricorrenza, che cade il primo gennaio di ogni anno e ha lo scopo di promuovere riflessione e preghiera per la pace, è stata istituita da Papa Paolo VI nel 1967 ed è stata celebrata per la prima volta il primo gennaio 1968. Ogni anno, il Pontefice tra le altre cose invia ai capi delle nazioni un messaggio che invita alla riflessione su questo tema.

Mattarella: "Buona politica sempre per pace e diritti"

Il tema scelto dal Pontefice è stato apprezzato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che nel messaggio inviato a Papa Francesco scrive: "Offre a quanti detengono cariche pubbliche, soprattutto se esercitano potere di governo - al livello locale, nazionale o internazionale - l'opportunità di misurarsi con le stringenti esigenze di un servizio che deve essere sempre orientato alle più alte idealità, alla costruzione del bene comune, al rispetto dei diritti fondamentali, alla promozione della concordia tra i popoli", è la riflessione del Capo dello Stato. "Condivido appieno l'ispirazione del Suo messaggio, che - aggiunge Mattarella - tratteggia nitidamente la linea di discrimine tra la figura del buon politico e le degenerazioni dell'azione pubblica. Esso ci induce, personalmente e collettivamente, a vigilare affinché il nostro operato resti lontano da inadempienze, arbitrii, o contrapposizioni strumentali per farsi portatore di convivenza e di pace, mentre opportunamente ricorda che la responsabilità politica è attribuita a tutti i cittadini, senza il cui coinvolgimento non è possibile costruire forti e vitali istituzioni democratiche".

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