Il video di scuse di Dolce & Gabbana alla Cina

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Un momento del video di Dolce e Gabbana per chiedere scusa ai cinesi (YouTube)

I fondatori della maison appaiono insieme in un videomessaggio dove si scusano con i cinesi di tutto il mondo per la pubblicità della loro griffe ritenuta sessista e razzista. E garantiscono: "Siamo sempre stati innamorati della Cina"

“In questi giorni abbiamo ripensato moltissimo, con grande dispiacere, a tutto quello che che è successo e a quello che abbiamo causato nel vostro Paese e ci scusiamo moltissimo”. Inizia con queste parole il video, di poco più di un minuto, in cui gli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana chiedono scusa ai cinesi per lo spot della loro maison giudicato razzista.

Le scuse di Dolce&Gabbana a tutti i cinesi nel mondo

“Le nostre famiglie ci hanno sempre insegnato a rispettare le varie culture di tutto il mondo e per questo vogliamo chiedervi scusa se abbiamo commesso degli errori interpretando la vostra”, sottolineano poi Dolce e Gabbana. Le loro scuse si estendono non solo alla Cina, ma anche a tutti i cinesi nel mondo. “Siamo sempre stati innamorati della Cina”, precisano poi i due fondatori della maison di moda, “amiamo la vostra cultura e certamente abbiamo ancora molto da imparare”. Ma garantiscono: “Faremo tesoro di questa esperienza, sicuramente non succederà mai più”. Alla fine del messaggio, anche le scuse in cinese, con la formula in mandarino “duibuqi” pronunciata all'unisono dai due.

Lo spot accusato di rezzismo e sessismo

Al centro della polemica che ha travolto il duo, c'è la pubblicità della loro casa di moda in cui una ragazza cinese mangia i piatti della cucina italiana - pizza, spaghetti e cannoli - con le bacchette e una voce maschile fuori campo gioca su evidenti doppi sensi. In Cina la maison è stata subito accusata di essere razzista e sessista nella campagna costituita in totale da tre video. Lo scopo dello spot di Dolce&Gabbana era quello di pubblicizzare il suo show Shanghai, una sfilata-evento all'Expo Centre di Pudong prevista per mercoledì 21 novembre. Ma la griffe italiana, dopo le polemiche, ha dovuto cancellare l'appuntamento.

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