Terremoto e tsunami in Indonesia, sospese le ricerche dei dispersi
MondoLo hanno comunicato le autorità nazionali anche se mancano all'appello ancora 5mila persone. Fra queste ci sarebbero almeno 1500 bambini. Per Save the Children è una situazione "straziante"
Le autorità indonesiane hanno comunicato la sospensione delle ricerche delle vittime e dei dispersi provocati dal sisma e dallo tsunami che lo scorso 28 settembre hanno colpito l'isola di Sulawesi e la città di Palu provocando 2065 vittime ufficiali.
Lo stop alle ricerche
Cifre enormi che potrebbero crescere ancora, con altre persone che ancora mancano all'appello, circa 5mila secondo le stime. La fine delle operazioni di ricerca, hanno spiegato le autorità, è stata accompagnata da una preghiera di massa in aree come le città di Balaroa e Petobo, dove la forza del sisma ha portato il suolo a liquefarsi.
Almeno tre morti nell'ultimo terremoto
Intanto, il terremoto della scorsa notte di magnitudo 6 al largo di Bali, ha provocato almeno tre vittime. L'episodio si è verificato intorno all'1:44 locali, l'ipocentro è stato individuato a 9 km di profondità nella parte più orientale della provincia di East Java, secondo il U.S. Geological Survey. "Molte delle vittime sono decedute col crollo delle case mentre dormivano", ha spiegato Sutopo Purwo Nugroho, portavoce della National Disaster Mitigation Agency, aggiungendo che le vittime sono tutte provenienti da villaggi sull'isola di Madura, a nord di East Java. La scossa è stata tanto forte da essere avvertita in molte province indonesiane.
Oltre 1500 bambini dispersi
L'11 ottobre Save the Children ha diffuso una nota in cui comunica che sono almeno 1500 i bambini dispersi in Indonesia dopo i terremoti e lo tsunami di settembre. "Abbiamo accolto con estremo dolore la notizia della sospensione delle attività di ricerca e soccorso dei sopravvissuti al terremoto e allo tsunami a Sulawesi centrale da parte del governo indonesiano", ha dichiarato Selina Sumbung, direttrice di Yayasan Sayangi Tunas Cilik, il partner locale di Save the Children. "I bambini – aggiunge l'Ong - sono particolarmente vulnerabili in questo tipo di situazioni, e pensare che così tanti abbiano perso la vita è straziante. Questi numeri nascondono il dolore profondo di ciascuna di queste famiglie, che devono affrontare l'orrore di non sapere se i loro cari sono ancora in vita".