Secondo l’organizzazione locale Aksi Cepat Tanggap, tra le città di Palu e Donggala sono stati rivenuti, finora, 1.203 corpi. Previste sepolture di massa per evitare il rischio epidemie. Il presidente Widodo ha autorizzato gli aiuti internazionali
Continua a crescere il bilancio delle vittime dei due terremoti e dello tsunami che hanno colpito l’isola indonesiana di Sulawesi. Secondo la ong locale Aksi Cepat Tanggap, sono 1.203 i corpi finora ritrovati tra le città di Palu e Donggala. Numeri destinati a crescere ancora perché, a quattro giorni dallo tsunami, ci sono ancora aree isolate con non è stato possibile raggiungere. Intanto il presidente indonesiano Joko 'Jokowi' Widodo ha autorizzato il Paese ad accettare aiuti internazionali.
Sepolture di massa per evitare le epidemie
Per le vittime, i volontari del soccorso indonesiano hanno scavato una fossa comune di 100 metri per oltre 1.000 corpi, prevedendo sepolture di massa per evitare il rischio di epidemie. Sono infatti alti i rischi sanitari causati dai corpi in decomposizione ed è stato annunciato uno stato d'emergenza di 14 giorni per consentire questo tipo di sepolture.
Il via libera agli aiuti internazionali
Intanto il governo indonesiano ha lanciato un appello per ottenere aiuti internazionali. Il presidente Joko Widodo "ci ha autorizzato ad accettare l'aiuto d'urgenza internazionale per rispondere al disastro", ha dichiarato Tom Lembong, Presidente dell'Indian Investment Coordinating Board (BKPM), mentre decine di agenzie umanitarie e organizzazioni non governative si sono dette pronte a fornire assistenza d'emergenza dopo la catastrofe cui deve far fronte il governo di Giacarta.