Dallo scheletro di Luzia ai libri, i tesori del Museo a Rio de Janeiro
MondoCon i suoi 20 milioni di pezzi esposti, il Museu Nacional è considerata la quinta struttura museale al mondo per grandezza, una collezione immensa che va dall’arte egizia all'archeologia brasiliana, messa a rischio da un devastante incendio
Il Museo Nazionale di Rio de Janeiro (Brasile), il Museu Nacional, è stato completamente devastato da un incendio. Inaugurato dal re portoghese Juan VI il 6 giugno 1818, è considerato il quinto museo più grande al mondo per la collezione esposta: circa 20 milioni di pezzi, che vanno dai dinosauri ai fossili, dagli animali imbalsamati agli utensili indigeni, dalle mummie egizie all’arte greco-romana. Ogni anno è visitato da circa 150mila persone.
La storia del museo
Inizialmente il museo ospitava soprattutto reperti botanici e animali imbalsamati, per lo più uccelli. Motivo che portò gli abitanti di Rio a ribattezzarlo “la casa degli uccelli”. Solo alla fine del XIX secolo il museo ha iniziato a investire nell' antropologia, nella paleontologia e nell'archeologia. Lo stesso imperatore Dom Pedro II, grande amante della scienza, portò personalmente opere dai suoi viaggi. Dal 1946 è stato incorporato dalla Federal University di Rio.
Cosa contiene il museo
La collezione è divisa in 7 sezioni principali che vanno dalla geologia alla zoologia, ma il museo contiene anche uno delle più grandi librerie del Brasile con 470mila volumi e oltre 2mila opere librarie rare. La collezione di archeologia comprende 100mila oggetti, dal Paleolitico al XIX secolo. Il nucleo dedicato all’archeologia brasiliana è il più importante del settore al mondo. Enorme anche la parte dell’antico Egitto, con oltre 700 pezzi, tra cui mummie, steli, sarcofagi e statuette. La sezione delle culture mediterranee (750 pezzi) ospita reperti romani, etruschi e greci. Presenti anche manufatti provenienti dagli scavi di Pompei. Tantissimi anche i reperti (circa 1800) delle civiltà pre-colombiane.
Archeologia brasiliana e Luzia
Il Museu Nacional, infine, ospita circa 90mila oggetti nella sezione dell’archeologia brasiliana, che la rendono la collezione più grande del mondo di questo settore. Uno dei reperti più incredibili di tutto il museo si trova in quest’area: è lo scheletro di Luzia, una donna che ha vissuto nell'attuale territorio brasiliano circa 11.500 anni fa. Si tratta dello scheletro più antico dell'America Latina oltre che di uno dei più importanti reperti archeologici del Continente. In vetrine del Museo erano esposti il cranio e una ricostituzione del suo volto. I resti ossei, rinvenuti nel 1974 a Lagoa Santa, nello Stato di Minas Gerais, appartengono ad una donna morta all'età di 20-25 anni, e che fu una delle prime abitanti del Brasile. A suo tempo la scoperta dello scheletro di 'Luzia' spinse gli studiosi a correggere le principali teorie sul popolamento delle Americhe e a porre il reperto fra i "maggiori tesori archeologici" brasiliani.