Durante l’Angelus, il Pontefice ha denunciato la “piaga” che “riduce in schiavitù uomini, donne e bambini”. Domani è la Giornata mondiale contro la tratta e l’Unicef ha diffuso i dati sulle vittime: il 28% sono minori
La tratta di esseri umani come “piaga” che “riduce in schiavitù molti uomini, donne e bambini”. È questa la descrizione del fenomeno fatta da Papa Francesco, durante l'Angelus, alla vigilia della Giornata mondiale delle Nazioni Unite proprio contro la tratta di esseri umani.
"Responsabilità di tutti denunciare e contrastare"
Il Papa ha detto che lo scopo di questa forma di schiavitù è quello "dello sfruttamento lavorativo e sessuale, del commercio di organi, dell'accattonaggio e della delinquenza forzata. Anche qui a Roma". "È responsabilità di tutti denunciare le ingiustizie e contrastare con fermezza questo vergognoso crimine", ha aggiunto il Pontefice, sottolineando come anche "le rotte migratorie siano spesso utilizzate da trafficanti e sfruttatori per reclutare nuove vittime della tratta".
Unicef: circa il 28% delle vittime di tratta sono bambini
Nel frattempo, i dati diffusi oggi da Unicef e Gruppo di coordinamento interagenzia contro la Tratta di esseri umani (Icat) dimostrano che circa il 28% delle vittime di tratta identificate a livello mondiale sono bambini. In regioni come Africa Subsahariana e America Centrale e Caraibi, la percentuale sale rispettivamente al 64% ed al 62%. Ma le due agenzie stimano che in realtà i numeri siano molto più alti: le vittime, spesso, per paura o mancanza di informazioni, rinunciano a denunciare. E aggiungono: "I bambini rifugiati, migranti e sfollati sono categorie particolarmente vulnerabili alla tratta".