Il presidente della Commissione al premier italiano: Commissione pronta a coordinare la cellula di crisi propsota da Roma, ma gli sbarchi non sono competenza dell’Ue. Il presidente del Consiglio: risposta è passo in avanti
"L'Italia invoca da tempo, e a ragione, una cooperazione regionale sugli sbarchi", e gli avvenimenti di questo fine settimana "hanno dimostrato un senso condiviso di solidarietà da parte degli Stati membri (Francia, Germania, Malta, Spagna, Portogallo e Irlanda) che si sono offerti di accogliere una parte dei migranti sbarcati a Pozzallo" (LO SPECIALE). Ma "queste soluzioni ad hoc non rappresentano un modo di procedere sostenibile". Lo afferma il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker, nella lettera di risposta al premier italiano Giuseppe Conte. Il commento del presidente del Consiglio arriva a stretto giro: "Abbiamo fatto un altro importante passo in avanti", scrive in un post su Facebook. E sottolinea che la risposta di Juncker "di fatto accoglie il principio secondo cui l'immigrazione è una sfida europea, che riguarda tutti i 28 Paesi".
Ue: "Pronti a coordinare cellula crisi"
"La Commissione è pronta a svolgere pienamente la sua funzione di coordinatrice" della cellula di crisi suggerita dal premier Conte, "ma soltanto come tappa in direzione di un quadro più stabile", si legge ancora nella lettera arrivata da Bruxelles. "Non va però dimenticato che l'Ue non ha competenza per determinare il luogo/porto sicuro da usare per gli sbarchi in seguito a un'operazione di ricerca e salvataggio in mare", si precisa. A questo proposito, "la Commissione non può agire che nelle sue competenze. Non ha competenze in materia di ricerca e di salvataggio, né sulla determinazione per punti di sbarco, e questo non è qualcosa che noi possiamo coordinare", ha poi ricordato oggi una portavoce della Commissione Ue. "Quello che possiamo fare, e che stiamo già facendo, è che una volta che le persone sono sbarcate, noi possiamo coordinarci fra gli stati membri che si offrono di prendere una parte dei migranti sbarcati".
La priorità dei centri controllati
L'esecutivo comunitario inoltre considera "prioritario esaminare il modo in cui potrebbero funzionare i 'centri controllati' negli Stati membri dell'Ue e il sostegno che può essere fornito dall'Unione". Nello stesso tempo, "sarà portata avanti la realizzazione di piattaforme di sbarco regionali, in stretta cooperazione con l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e l'Organizzazione internazionale per le migrazioni, anche in previsione della riunione con tutti i paesi del Mediterraneo da essi indetta per il 30 luglio", si legge ancora nella lettera. La Commissione dovrebbe presentare la prossima settimana una "concept note" sui centri controllati, dove trasferire i migranti salvati in mare e da dove poi rimpatriare i migranti illegali e ridistribuire i richiedenti asilo verso altri Stati membri su base volontaria.
Juncker: operazione Sophia "è fondamentale"
Il presidente della Commissione ha poi affrontato il tema dell’operazione Sophia, a rischio dopo che l'Italia ha annunciato la sua decisione di non considerare più valide le regole operative attuali della missione, che prevedono gli sbarchi di migranti salvati in mare nei porti italiani. "L’operazione svolge un ruolo fondamentale per consentire alla Libia di attuare contromisure più efficaci contro l'immigrazione irregolare e di assumere le sue responsabilità nelle operazioni di ricerca e salvataggio in conformità del diritto internazionale applicabile", ha spiegato Juncker nella sua lettera chiedendo al nostro Paese di rispettare le regole operative di Sophia e ricordando che "è prevista una revisione del mandato dell'operazione". Proprio oggi, inoltre, è prevista una riunione degli ambasciatori dei 28 Stati membri nel Comitato Politico e di Sicurezza (Cops) per discutere dell'annuncio dell'Italia su Sophia.