Il direttore d'orchestra, in occasione di una conferenza a Bruxelles sul patrimonio culturale, ha tenuto un discorso al termine del quale ha ricevuto l'applauso di tutta l'aula
"Credete nella musica, che non ha confini. Credete nell'Europa". Il direttore d'orchestra Ezio Bosso è stato ospite d'eccezione al Parlamento europeo a Bruxelles nel corso della conferenza sul Patrimonio Culturale europeo, organizzata nell’ambito dell’Anno del Patrimonio Culturale europeo 2018. Bosso ha parlato della musica e della sua capacità di trascendere i confini e al termine del suo discorso il maestro, visibilmente commosso, è stato applaudito da tutta l'aula.
Una lezione di storia della musica
Il maestro italiano ha tenuto una vera e propria lezione di musica, sottolineando l'importanza di questa disciplina capace di trascendere i confini e raccogliere le persone in un'unica grande orchestra. "Vi parla un bambino - ha detto il maestro - che da quando aveva 4 anni è stato abituato ad essere europeo". Lo studio della musica classica, secondo Bosso, porta a confrontarsi con culture, lingue e nazionalità diverse, a scoprire l'altro. "Chi dedica la propria vita alla musica - ha spiegato - frequenta fin da piccolo germano-austriaci come Beethoven, o francesi come Debussy, o tedeschi come Mendelssohn". E nel discorso di Bosso, c'è stato spazio anche per due aneddoti. "Bach fece 70 chilometri per conoscere la musica di Benedetto Marcello, mentre Schubert spese i suoi ultimi soldi per andare a sentire Paganini".
Le radici europee
Il 26 giugno, il giorno in cui si è tenuta la conferenza, non è una data casuale, visto che si tratta dell'anniversario della nascita di Claudio Abbado, altro grande direttore d'orchestra che Bosso ha ricordato in virtù del suo impegno per l'Europa e per la fondazione, oltre 40 anni fa, dell'Orchestra giovanile europea. "L'Europa - ha aggiunto Bosso - è un'orchestra". E le radici del Vecchio Continente sono rappresentate propria dalla musica "che fa eliminare ogni confine". "Credete nella musica, credete nell'Europa", ha chiosato il maestro, ricevendo una standing ovation da tutta l'aula di Bruxelles.