Ue verso multa a Google per abuso di posizione dominante con Android

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La società di Mountain View nega ogni accusa (Getty Images)

Secondo indiscrezioni del Financial Times sarebbe in arrivo una nuova sanzione per il gigante di Mountain View, stavolta per presunti abusi riguardanti Android, il sistema operativo per dispositivi mobili

Dopo la multa per abuso di posizione dominante comminata a Google poco meno di un anno fa per illegalità riguardanti il servizio di comparazione degli acquisti, il colosso di Mountain View torna nel mirino dell'Unione europea. Secondo quanto riporta il Financial Times, Bruxelles sarebbe pronta a sanzionare la compagnia californiana per abuso di posizione dominante, stavolta in merito ad Android, il sistema operativo del "robottino verde" per i dispositivi mobili. Android è su oltre l'80% degli smartphone del mondo ed è un tassello chiave delle finanze del gigante americano. L'indiscrezione ha avuto come effetto immediato, mercoledì sera, un calo a Wall Street dei titoli di Google. 

Multa già il mese prossimo?

Il quotidiano finanziario statunitense cita la commissaria Ue per la concorrenza, Margrethe Vestager, che ha chiarito come l'Europa ambisca a essere uno dei maggiori regolatori dell'industria tecnologica. La multa, il cui ammontare non è ancora chiaro, potrebbe essere annunciata a luglio. L'Ue potrebbe chiedere a Google fino a 11 miliardi di dollari, ossia circa il 10% del suo volume d'affari globale, ma di solito questo genere di sanzioni ha un'entità minore.

Android nel mirino

Nel corso delle sue indagini, spiega il Financial Times, la Commissione europea sarebbe arrivata alla conclusione che Google avrebbe imposto condizioni illegali ai produttori di dispositivi Android, in favore di prodotti e app targati Mountain View, a danno della concorrenza e dei consumatori. Il caso era stato portato alla luce nel 2016 dalla stessa Vestager, che già all'epoca aveva sostenuto come con questo metodo Google - che ha però sempre negato ogni accusa - avesse consolidato la sua posizione dominante nelle ricerche online "negando ai consumatori una più vasta scelta di app e servizi". La decisione dell'Ue si inserisce nell'ampia battaglia che la vede contrapposta da otto anni alla società californiana e arriva in un momento di alta tensione con gli Stati Uniti anche a causa dei dazi imposti dal presidente Donald Trump.

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