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Siria, tv di Stato: “Abbattuti due missili di Israele”. Ong: 15 morti

Mondo
Proseguono le manovre israeliane al confine con la Siria

Secondo i media, jet israeliani sono entrati nello spazio aereo siriano. Raid vicino Damasco: tra le vittime 8 militari iraniani. Ieri lo Stato ebraico ha aperto rifugi sulle Alture del Golan e richiamato un contingente di riservisti, temendo azioni militari di Teheran

Rimane alta la tensione tra Israele e Iran, che da diversi mesi si sta concentrando sul territorio della Siria. Nella serata di ieri, 8 maggio, alcune esplosioni sono state avvertite nella zona a sud della capitale siriana. La tv di Stato di Damasco ha riferito di alcuni jet israeliani entrati nello spazio aereo siriano e la difesa antiaerea ha distrutto due missili. L’attacco è avvenuto nella campagna di Kisweh, nei pressi di una base governativa. Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, il raid ha colpito "un deposito di armi di Hezbollah e degli iraniani". Le vittime, riferisce la Ong, sarebbero 15, tra cui 8 militari iraniani, appartenenti alle Guardie rivoluzionarie iraniane o milizie sciite filo-iraniane.

Israele alza lo stato di allerta

Il raid notturno è avvenuto in un clima di crescente allerta in Israele. Ieri sono stati riaperti i rifugi sulle Alture del Golan nel nord del Paese dando istruzioni alle autorità di tenerli pronti per la popolazione. Inoltre è stato richiamato in servizio un piccolo contingente di riservisti, "a causa delle irregolari attività delle forze iraniane in Siria". L'esercito israeliano ha ammonito di “essere pronto per vari scenari" e che ogni "aggressione avrà una risposta severa".

L'escalation degli ultimi mesi

La mobilitazione è dovuta al timore che forze legate a Teheran possano lanciare un attacco missilistico contro obiettivi nel Golan, al confine con la Siria. Negli ultimi mesi c’è stata una escalation di episodi tra le due potenze e l’Iran ha accusato Israele di essere responsabile di diversi attacchi (mai confermati ufficialmente da Tel Aviv) contro postazioni in Siria. Per questo ha minacciato imminenti ritorsioni contro lo Stato ebraico.

I timori dopo l'uscita degli Usa da accordo nucleare

Allo scenario di tensione si è aggiunto anche il discorso del presidente americano Trump che ha annunciato l'uscita degli Usa dall'accordo sul nucleare con Teheran, decisione accolta con entusiasmo da Israele ma che potrebbe scatenare ulteriori mosse iraniane. Secondo il premier israeliano Netanyahu, "l'Iran vuole servirsi della Siria come base avanzata contro di noi. Siamo determinati a impedire che stabiliscano lì le loro basi. Reagiremo con potenza, il nostro esercito è pronto".

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