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Usa: "L'attacco chimico in Siria è di Assad, abbiamo le prove"

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"Damasco è responsabile dell'attacco del 7 aprile a Duma", afferma la portavoce del Dipartimento di stato americano Heather Nauert. Mosca intanto accusa la Gran Bretagna: è una messinscena organizzata da Londra

"Abbiamo le prove che l'attacco chimico del 7 aprile a Duma è stato condotto dal governo siriano". Questa la dichiarazione ufficiale rilasciata dalla portavoce del Dipartimento di stato americano Heather Nauert. In campioni biologici prelevati a Duma sarebbero state trovate tracce di cloro e gas nervino. Secondo quanto riferito dalla portavoce della Casa Bianca Sarah Sanders, il presidente Donald Trump sta ancora studiando le possibili risposte e oggi ha parlato di nuovo con il collega francese Emmanuel Macron, per coordinare gli sforzi. 

Le contromosse russe

E nell'attesa che sulla Siria si abbattano i missili di Donald Trump, Mosca passa al contrattacco. E accusa senza mezzi termini gli 007 di Londra di essere dietro ai fatti di Duma. "Abbiamo prove inconfutabili", ha affermato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, che ha messo in guardia anche dalle conseguenze imprevedibili di un conflitto nel Paese mediorientale, a partire da una nuova massiccia ondata migratoria.

Il Cremlino si appresta inoltre a varare contromisure agli Usa - e ai suoi alleati - dopo l'ultimo giro di sanzioni decise la settimana scorsa. Il compito è stato affidato alla Duma, la camera bassa del Parlamento, che ha incardinato un disegno di legge apposito. Nel mirino c'è di tutto. Si va dalle limitazioni all'importazione di "alcol, sigarette, generi alimentari e prodotti agricoli" alla "sospensione della collaborazione" in diversi campi strategici, come "l'aviazione" e la fornitura di "motori per i razzi". Che a tutt'oggi sono gli unici in grado di portare nello spazio i vettori americani. Insomma, Mosca vuole restituire il colpo. Anche mischiando i 'dossier' sul tavolo. Nel pentolone, infatti, sta finendo tutto, tanto la contrapposizione con l'Occidente sulle sorti di Damasco quanto il braccio di ferro sul caso degli Skripal, come dimostrano le accuse alla Gran Bretagna.

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