Giornalista slovacco ucciso, sette italiani arrestati

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Commemorazioni per la morte del reporter Jan Kuciak (ansa)
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Si tratta di 7 membri di una famiglia che sarebbe legata alla 'Ndrangheta e di cui il reporter aveva scritto. Su di loro da tempo c'era un'allerta della Dda di Reggio Calabria. Dopo il duplice omicidio ci sono state dimissioni eccellenti, tra cui quelle di un ministro

Sette italiani sono stati arrestati dalla polizia slovacca che indaga sulla morte del giornalista Jan Kuciak. Sono tutti uomini, di età compresa tra i 26 ei 62 anni. La stampa locale che ne ha dato notizia, il quotidiano locale Korzar, ha fatto i nomi di Antonio Vadalà, del fratello Bruno e del cugino Pietro Catroppa e, in un reportage del 28 febbraio, ha puntato il dito contro la famiglia Vadalà e i suoi presunti legami con la 'ndrangheta. La Dda di Reggio Calabria, intanto, fa sapere di aver lanciato già tempo fa un'allerta sul gruppo di persone cui i tre sarebbero legati. Nel corso di perquisizioni domiciliari sono state poi arrestate una decina di persone, ha riferito ai media il presidente della polizia slovacca Tibor Gaspar. La pista principale delle indagini sarebbe la criminalità organizzata.

La pista della ‘ndrangheta

Kuciak, trovato ucciso nel suo appartamento alle porte di Bratislava insieme alla ragazza domenica 25 febbraio, nelle sue inchieste aveva scritto di quattro famiglie calabresi, ritenute dell'orbita ndranghetista, che nell'Est della Slovacchia svolgono attività imprenditoriali, soprattutto nell'agricoltura. Kuciak aveva inoltre rivelato i legami tra un imprenditore italiano e l'assistente del premier Robert Fico, Maria Troskova, e il segretario del consiglio di sicurezza, Vilian Jasan. Entrambi hanno lasciato il loro incarico il 28 febbraio, fino alla fine delle indagini. Nella stessa giornata ci sono state le dimissioni del ministro della cultura, Marek Madaric.

Da tempo allerta Dda Reggio su arrestati

Il procuratore facente funzioni di Reggio Calabria Gaetano Paci ha detto che "già da tempo la Procura distrettuale antimafia della città calabrese aveva ufficialmente posto all'attenzione degli organi di polizia internazionale e della polizia nazionale slovacca la necessità di monitorare le attività del gruppo degli arrestati". Non risultano al momento che i tre siano stati coinvolti in inchieste giudiziarie in Calabria negli ultimi anni, ma le loro famiglie sono ben note alla Dda di Reggio Calabria ed agli investigatori.

Il procuratore facente funzioni di Reggio Calabria Gaetano Paci 
Il procuratore facente funzioni di Reggio Calabria Gaetano Paci 

Procuratore Catanzaro: “La 'ndrangheta è capace di fare queste cose”

Sull’omicidio di Kuciak è intervenuto anche Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica di Catanzaro: "È verosimile che dietro l'omicidio ci siano le famiglie calabresi . È ovvio che la 'ndrangheta è capace di fare queste cose", ha detto. "La 'ndrangheta - ha aggiunto - è radicata, non infiltrata, non solo in tutta Italia ma anche nei Paesi europei come Germania, Svizzera ma anche nell'est europeo, oltre che in Slovacchia anche in Bulgaria e in Romania. La 'ndrangheta si sta estendendo verso l'Est. Va dove c'è da gestire potere e denaro e dove ci sono da gestire opportunità. Le mafie stanno acquistando latifondi per piantare vigneti, per piantare colture, il cui fine è quello di arrivare ai contributi europei. Un fenomeno che accade in Italia ma anche fuori". "Il dramma è che l'Europa non è attrezzata sul piano normativo a contrastare le mafie, in particolare la 'ndrangheta", ha poi spiegato Gratteri.

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