Riyad ha deciso di non legare più il business femminile al consenso di un uomo della famiglia. Inoltre, a partire da febbraio, l’ufficio del Pubblico Ministero potrà assumere anche investigatrici. Le decisioni dopo la svolta su patente e accesso allo stadio
Business al femminile
La decisione di dare la possibilità alle donne di avere un proprio business senza dover prima passare per il consenso di un uomo della famiglia è stata presa e comunicata dal ministero del Commercio e degli Investimenti di Riyad, che, secondo quanto riporta Al Arabiya, sul proprio sito Internet scrive: "Le donne ora possono inaugurare il loro business e trarre benefici dai servizi (governativi) senza dover dimostrare il consenso del guardiano". In base al sistema finora vigente nel regno, infatti, alle donne veniva richiesto di presentare prova del consenso espresso generalmente da parte del padre, marito o fratello per qualsiasi pratica burocratica, viaggio o per iscriversi a corsi e lezioni scolastiche. La decisione punta a facilitare lo sviluppo del settore privato, dove si prevede una forte espansione del lavoro femminile.
Donne investigatori
Nello stesso giorno arriva anche la notizia che l’ufficio del Pubblico Ministro non sarà più obbligato ad assumere solo investigatori uomini: una decisione che arriva dopo che il regno ha recentemente aperto 140 posizioni per le donne in attività come controllori negli aeroporti e nelle zone di confine.
Donne al volante e allo stadio
Le aperture in tema di business e assunzioni arrivano dopo la svolta storica di settembre 2017, quando il Re dell’Arabia Saudita Salman ha deciso che le donne saudite potranno guidare le automobili, probabilmente da giugno del 2018. A ottobre, sempre dello scorso anno, Riad aveva anche stabilito che, a partire dal 2018, le donne potessero entrare negli stadi ed assistere ad eventi sportivi nelle città di Riyad, Gedda e Damman.