Nord Corea, telefonata Cina-Usa. Xi Jinping: “Sforzi congiunti”

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Il leader cinese Xi Jinping (Getty Images)

Il fine è quello di allentare la tensione. Il leader cinese ha chiamato la Casa Bianca a poche ore dal summit in Canada su Pyongyang: "Creare condizioni per ripresa colloqui"

La Cina è pronta a lavorare con gli Stati Uniti e il resto della comunità internazionale per la denuclearizzazione della penisola coreana. In una telefonata con Donald Trump, il presidente cinese Xi Jinping ha parlato di “sforzi congiunti al fine di ottenere progressi che portino finalmente a una corretta risoluzione del problema”.

La telefonata fra Trump e Xi

A riportare il contenuto del colloquio telefonico è l'agenzia Xinhua (“Nuova Cina”). Xi Jinping ha sottolineato “alcuni cambiamenti positivi”, sostenendo che “le parti dovrebbero lavorare insieme” per “allentare le tensioni e creare le condizioni per la ripresa dei colloqui”. Come già durante l'incontro del novembre scorso, Trump ha dimostrato apprezzamento per “il ruolo significativo della Cina nel risolvere la questione” e si è detto “disposto a rafforzare la comunicazione e il coordinamento con la Cina” riguardo alla situazione in Corea del Nord.

Xi Jinping: “Vitale rimanere uniti”

Pechino chiede dunque l'impegno di tutte le parti per “salvaguardare la pace e la stabilità nella regione”. “Un interesse comune” per Xi, che ha aggiunto come sia “vitale per la comunità internazionale rimanere unita sulla questione” del nucleare nordcoreano. Sul piano dei rapporti bilaterali (che hanno raggiunto “progressi significativi nel corso del 2017”), il presidente della Repubblica popolare cinese ha invece sottolineato l'importanza di “adottare mezzi costruttivi per risolvere in maniera adeguata le questioni economiche e commerciali di comune preoccupazione”. Questo, attraverso “l'apertura reciproca e ingrandendo la torta della cooperazione”.

Il summit in Canada

La telefonata precede di poche ore il summit sulla Corea del Nord in programma martedì 16 gennaio a Vancouver, in Canada, presieduto dalla ministra degli Esteri canadese, Chrystia Freeland, e dal segretario di Stato americano, Rex Tillerson. I diplomatici di venti Paesi – esclusi però Cina e Russia – discuteranno proprio delle pressioni da esercitare su Pyongyang per frenare le ambizioni nucleari del regime di Kim Jong-un.  

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