Martin Luther King Day, negli Usa si festeggia il pastore protestante

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Daniele Brunetti

Martin Luther King è stato assassinato da James Earl Ray il 4 aprile del 1968, a Memphis (Getty Images)

Figura simbolo della lotta contro la segregazione razziale e per i diritti civili, la sua memoria viene ricordata con una festa nazionale il terzo lunedì di gennaio. Iniziative e commemorazioni si tengono in tutto il Paese

"Celebriamo Martin Luther King per essersi battuto per un'evidente verità che gli americani tengono molto cara: indipendentemente dal colore della nostra pelle o dal luogo in cui siamo nati, siamo tutti stati creati uguali da Dio". Con queste parole, proprio nelle ore in cui scoppiava lo scandalo in merito alle presunte dichiarazioni xenofobe sui Paesi di provenienza dei migranti, Donald Trump ha annunciato l’istituzione ufficiale per il 15 gennaio del Martin Luther King Day (Mlk day). Provvedimento sostanzialmente rituale, a cui è chiamato il presidente americano di turno, il Mlk day è una ricorrenza che è stata celebrata per la prima volta il 20 gennaio del 1986 in seguito a una legge firmata nel 1983 dal presidente Ronald Reagan. Da allora il terzo lunedì di gennaio è considerato festa nazionale per ricordare il pastore protestante, leader del movimento per i diritti civili, nato proprio in questo mese dell'anno.

"I have a dream"

Martin Luther King, nato ad Atlanta, in Georgia, il 15 gennaio del 1929, rappresenta, non solo negli Stati Uniti, una delle figure più carismatiche della lotta contro la segregazione razziale. Il suo impegno politico gli è valso il premio Nobel per la pace nel 1964. Anno in cui, anche grazie alle sue battaglie, negli Usa è stata approvata la "Civil Rights Act", la legge sui diritti civili. Unico cittadino americano che viene ricordato ogni anno con un giorno di festa, Martin Luther King ha più volte dichiarato di essersi ispirato alle lotte non violente del Mahatma Gandhi. Durante gli anni del suo attivismo, che è andato di pari passo con l’impegno da pastore protestante, King è stato arrestato circa trenta volte e ha subito quattro aggressioni. L’ultima, messa in atto da James Earl Ray il 4 aprile del 1968, gli è costata la vita mentre si trovava sul balcone della stanza di un motel di Memphis. Tra i momenti più significativi del suo impegno per i diritti civili dei neri non può non essere menzionato il discorso che tenne presso il National Mall di Washington, 28 agosto del 1963, davanti a circa 250mila persone. In quell’occasione pronunciò la famosa frase "I have a dream", "Io ho un sogno". 

Alcuni Stati del Sud restii a festeggiare

Il Martin Luther King Day è stato approvato dal 1983 ma la festività non è subito stata riconosciuta da tutte le amministrazioni della federazione. Solo il 18 gennaio del 1993 tutti gli Stati hanno cominciato a celebrare insieme il Mlk Day. In Arizona, ad esempio, la proposta fu bocciata da un referendum, decisione che portò la National Football League, in segno di protesta, a non tenere più nello Stato il SuperBowl, la finale del campionato di football americano. Phoenix, cambiò idea solo nel 1992, dopo un altro referendum che ufficializzò il Mlk day anche nello Stato federato del sud-ovest degli Stati Uniti.

Iniziative in tutto il Paese

Per il Martin Luther King Day sono state organizzate iniziative in tutto il Paese. Presso la King Memorial Baptist Church, a Montgomery in Alabama, ad esempio, è stata organizzata una marcia per ricordare il boicottaggio dei mezzi di trasposto pubblici organizzato dalla Montgomery Improvement Association, guidato proprio dal reverendo King per protestare contro la segregazione razziale sugli autobus. A New York, invece, un gruppo di studenti laureati in Storia guiderà il "Martin Luther King Day in Historic Harlem", un tour a piedi di due ore che condurrà visitatori e studenti attraverso i luoghi più importanti del quartiere della Grande Mela, dove sono state gettate le basi per il primo movimento per i diritti civili.

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