L'ambasciatrice americana Nikki Haley è intervenuta durante il consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite convocato dopo l'ultimo missile lanciato da Pyongyang. Trump insulta ancora Kim: "Cagnolino malato"
Gli insulti di Trump a Kim
Kim Jong-un, ha detto Trump, è come un "cagnolino malato", definendolo ancora una volta "The little rocket man", il piccolo uomo-missile. Parole che rischiano di alimentare ancora una guerra di offese e di insulti che va avanti da mesi e che non favorisce di certo la realizzazione di quel canale diplomatico che con enorme fatica Rex Tillerson e i vertici del Dipartimento di stato stanno tentando di aprire.
Onu rinvia decisione su nuove sanzioni
Intanto, mentre al Tesoro americano si studiano nuove sanzioni finanziarie e al Pentagono si valuta l'ipotesi di un blocco navale, le Nazioni Unite rinviano la decisione di nuove misure punitive verso Pyongyang, con i Quindici del Consiglio di sicurezza che per il momento insistono sulla piena e rigorosa attuazione delle sanzioni gà prese negli ultimi mesi. Soprattutto da parte della Cina che resta il più stretto alleato della Corea del Nord.
Gli Usa all'Onu: "Guerra più vicina"
L'ultimo esperimento missilistico di Pyongyang, che ha dimostrato di avere un 'supermissile' in grado di colpire ovunque gli Stati Uniti, "è un'azione che avvicina il mondo alla guerra, non lo allontana", ha tuonato Haley. "Anche se è un conflitto che gli Usa non cercano - ha aggiunto l'ambasciatrice Usa - e se ci sarà una guerra, il regime nordcoreano sarà completamente distrutto". Quindi l'ennesimo appello alla comunità internazionale (rivolto ancora una volta soprattutto a Pechino) per "tagliare tutti i rapporti con Pyongyang", per isolare ulteriormente il regime di Kim: dai rapporti diplomatici, alla cooperazione militare, scientifica e commerciale, passando per lo stop a tutte le importazioni ed esportazioni. "Invece - ha denunciato - alcuni paesi continuano ancora a finanziare il programma nucleare nordcoreano".
Italia: "Sanzioni stanno funzionando"
Intanto l'ambasciatore italiano Sebastiano Cardi, presidente di turno dei Quindici e del comitato sanzioni del Consiglio di sicurezza, ha spiegato come le misure restrittive decise contro la Corea del Nord stiano funzionando: "Ma si può fare di più per farle applicare", ha sottolineato.