Zimbabwe, dopo il colpo di Stato Mugabe resta ai domiciliari

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Mugabe e la moglie Grace: la sua scalata al potere tra le cause che hanno scatenato il golpe (Getty Images)

Ad Harare, sotto il controllo dei militari, situazione di “calma apparente”. Smentita la notizia della fuga della moglie in Namibia. Tutte le ipotesi sul tavolo

Robert Mugabe rimane agli arresti domiciliari dopo il colpo di Stato dei militari. Il futuro del presidente 93enne rimane incerto, e non è chiaro se la moglie Grace – le cui ambizioni di governo potrebbero aver scatenato la crisi – sia ancora in Zimbabwe o abbia trovato rifugio in Namibia. La notizia della fuga della donna nel Paese dell'Africa meridionale è stata infatti smentita dalle autorità di Windhoek.

Calma apparente ad Harare

Come scrive giovedì 16 novembre il quotidiano Africa Time, “una calma apparente regna ad Harare” e le strade della capitale sono presidiate dai soldati dopo che nella notte tra martedì e mercoledì l'esercito ha assunto il controllo del Parlamento, della tv di Stato e di altri siti strategici. Togliendo di fatto il sostegno a Mugabe, dopo averlo sostenuto negli ultimi 37 anni, e ponendolo in custodia. L'azione non viene definita dagli stessi militari un “colpo di Stato”, bensì – ha dichiarato il generale Sibusiyo Moyo in un comunicato trasmesso in televisione – un tentativo di “cacciare i criminali” dell'entourage del presidente.  

Il ruolo della moglie di Mugabe

“Criminali” che – scrive l'Afp – non sono stati nominati, ma sarebbe chiaro il riferimento alla “premiere dame” Grace, la seconda moglie di Mugabe, che da diversi mesi non faceva mistero di voler succedere a suo marito alla guida dello Zimbabwe. Finendo addirittura per ottenere dal consorte, lo scorso 8 novembre, le dimissioni del vicepresidente Emmerson Mnangagwa, storico militante della lotta per l'indipendenza del Paese, fino a quel momento presentato dallo stesso Mugabe come suo “delfino”. Un voltafaccia che avrebbe spinto l'esercito a intervenire. Fin da lunedì, infatti, il capo di Stato maggiore, Costantino Chiwenga, aveva paventato l'ipotesi di un intervento delle sue truppe. Un intervento che fin qui è stato quasi indolore e anzi, nel Paese – sono voci raccolte sempre dall'Afp – c'è chi ripone fiducia in quanto accaduto per “far uscire lo Zimbabwe dalla crisi”.

Le ipotesi sul tavolo

Mugabe non ha commentato l'episodio e non ha ancora fatto sapere le sue intenzioni. Mentre non si conosce il destino della moglie, la cui sicurezza potrebbe essere in pericolo se si trovasse ancora nel Paese. A prendere posizione è stata invece l'Unione africana, che ha denunciato “quello che appare come un colpo di Stato”, esigendo di “ristabilire immediatamente l'ordine costituzionale”. Anche il presidente sudafricano Jacob Zuma, fedele sostenitore di Mugabe, si è detto “molto preoccupato”, mentre Onu e Unione europea hanno chiesto “un'uscita attraverso il dialogo”. Cosa faranno ora i militari? Imporranno il ritorno dell'ex vicepresidente Mnangagwa? Vorranno trattare oppure indire elezioni anticipate? Tutte le ipotesi sono ancora sul tavolo.  

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