In Libia migranti all'asta come schiavi: il video choc della Cnn
MondoL'emittente statunitense ha realizzato il filmato grazie a delle telecamere nascoste e documentato la "vendita" di una dozzina di persone in pochi minuti. Il materiale è stato consegnato alle autorità libiche, che promettono un'indagine
La vendita di schiavi ripresa in video
Grazie a delle telecamere nascoste, la Cnn ha ripreso uno scambio a Tripoli, in cui si vende "uno scavatore, qui abbiamo uno scavatore, un omone forte, in grado di scavare", secondo quanto dice il “venditore”. Dopo che l'agghiacciante transazione è conclusa, i giornalisti avvicinano due dei ragazzi "venduti", che appaiono "traumatizzati... intimoriti da qualsiasi persona".
Filmati ora in possesso delle autorità libiche
I filmati sono stati consegnati dalla Cnn alle autorità libiche, che hanno promesso di avviare un'indagine. Il tenente Naser Hazam, dell'agenzia governativa libica contro l'immigrazione illegale, ha dichiarato di non aver mai assistito ad una vendita di schiavi, ma di essere a conoscenza di gang criminali che gestiscono il traffico di esseri umani. Mohammed Abdiker, direttore delle operazioni d'emergenza dell'Oim, in una dichiarazione rilasciata lo scorso aprile dopo un viaggio in Libia, aveva definito la situazione "terribile... le notizie di 'mercati degli schiavi' si uniscono alla lunga lista di orrori".
La testimonianza
La troupe ha quindi parlato con Victory, un 21enne detenuto al Treeq Migrant Detention Center di Tripoli dove i migranti illegali vengono rinchiusi in attesa di espulsione: il ragazzo dice di essere stato venduto all'asta come schiavo "più volte", dopo che i suoi soldi - tutti usati per cercare di arrivare in Europa - erano finiti. La situazione nei centri di detenzione è stata definita "terrificante" dall'Alto commissario Onu per i diritti umani, che ha accusato l'Unione Europea di non aver fatto nulla per contrastare gli abusi inflitti ai migranti in Libia. Il testimone prosegue il suo racconto: "Pagai più di un milione (oltre 2.700 dollari)” ai trafficanti che lo tenevano in ostaggio affermando che doveva saldare il debito verso di loro. "Mia madre è anche andata in un paio di villaggi a chiedere soldi in prestito per salvarmi la vita".