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Battisti, il Brasile gli revoca lo status di rifugiato

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La decisione del presidente Temer potrebbe essere un passo verso l'estradizione. Passo verso cui si procederà se la Corte suprema federale non confermerà l’habeas corpus chiesto dalla difesa lo scorso 25 settembre

L'estradizione dell'ex terrorista dei Proletari Armati per il Comunismo (Pac) Cesare Battisti dal Brasile all'Italia sembra aver compiuto un passo avanti. Il presidente Michel Temer ha revocato lo status di rifugiato - concesso dall'ex presidente Inacio Lula da Silva - e ha dato ordine di estradarlo in Italia sempre che, nel mentre, i giudici del Tribunale Supremo Federale non accettino la richiesta di 'habeas corpus' (si esprimano contro la limitazione delle libertà personali) chiesta dai suoi legali lo scorso 25 settembre quando il governo italiano ripresentò la richiesta di estradizione. La decisione spetta ora al giudice Luiz Fux. Lo riferisce il quotidiano locale Jornal do Brasil.

Parola ai giudici

Il giudice Fux deciderà sulla richiesta di habeas corpus in maniera monocratica, sottolinea il Jornal do Brasil. Nel 2009, invece, il Tribunale Supremo in seduta plenaria aveva concesso l'estradizione di Battisti ma lasciando l'ultima parola al potere politico e Lula, ultimo atto della sua presidenza nel 2010, bloccò tutto.

Il 4 ottobre scorso Battisti era stato arrestato al confine con la Bolivia dove, secondo la polizia voleva scappare. Era stato formalmente fermato perche' in possesso di una somma di denaro (6.000 dollari e 3.000 euro) superiore al massimo consentito per attraversare la frontiera. L'8 ottobre un giudice ha accolto richiesta dei suoi legali di rilasciarlo. Ora l'ultimo sviluppo. 

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