Caschi blu morti in Mali, si dimette il ministro della Difesa olandese

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Il ministro dimissionario della Difesa olandese Jeanine Hennis-Plasschaert (Getty Images)
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Jeanine Hennis-Plasschaert si è assunta davanti al Parlamento la responsabilità per il caso di due militari della Missione Minusma deceduti a Kidal nel 2016. Con lei lascia anche il comandante delle forze armate, Tom Middendorp

Jeanine Hennis-Plasschaert si è dimessa dalla carica di ministro della Difesa del governo olandese. La decisione dell'esponente del Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia (VVD), è giunta in seguito alla pubblicazione di un rapporto dell'Ufficio olandese d’inchiesta per la sicurezza (Ovv), in cui vengono denunciati "serie mancanze" che avrebbero provocato le morti di due caschi blu dei Paesi Bassi, avvenute in Mali nel luglio 2016.

Responsabilità politica

Al termine di un lungo dibattito davanti ai membri della Camera bassa del Parlamento olandese, Hennis-Plasschaert ha riconosciuto le sue "colpe". "Sono politicamente responsabile. Come ministro della Difesa mi fermo qui", ha dichiarato davanti ai parlamentari, Hennis-Plasschaert, esponente di punta del governo guidato dal premier liberale Mark Rutte.

Il rapporto

Il resoconto sull'accaduto dell'Ovv è il risultato di un'indagine volta a far luce sulle cause della morte dei due militari olandesi in forza alla missione Onu Minusma a Kidal, nel nord-ovest del Mali. Dopo un anno di investigazioni gli esperti avrebbero chiarito che l'incidente mortale, che ha portato anche al ferimento di un terzo militare, sarebbe stato provocato "dall'utilizzo di uno stock di vecchi ordigni comprati nel 2006, nell'urgenza, con l'aiuto del Dipartimento di Stato americano". Secondo l'Ovv, "questi ordigni obsoleti, colpiti dall'umidità, sono esplosi mentre calavano all'interno del mortaio invece che al momento dello sparo". Conclusioni davanti alle quali Hennis-Plasschaert ha riconosciuto le proprie responsabilità presentando formalmente le sue dimissioni al re Willem Alexander. Il ministro dimissionario ha inoltre evidenziato come sia stato "inaccettabile che, in più occasioni, i rischi per la sicurezza non siano stati riconosciuti o misurati in modo adeguato e abbiano portato ad eventi tragici".

L'Olanda in Mali fino al 2018

A ricoprire l'incarico così rimasto vacante è stato chiamato l'attuale segretario di Stato per la Sicurezza e la Giustizia, Klaas Dijkhoff. Nelle stesse ore, e per il medesimo caso, anche il comandante delle forze armate, Tom Middendorp, ha rassegnato le dimissioni. I Paesi Bassi partecipano alla Missione delle Nazioni Unite in Mali, dispiegata nel paese dell'Africa occidentale per arginare i gruppi jihadisti, dall'aprile 2014 e recentemente il governo ha approvato la proroga della sua permanenza fino alla fine del 2018.

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