Russia, omicidio Boris Nemtsov: killer condannato a 20 anni di carcere

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In basso a sinistra Boris Nemtsov, in alto due degli imputati per l'omicidio, tra cui il presunto killer Zaur Dadayev
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L’oppositore russo venne ucciso nel 2015 a Mosca. Per il presunto assassino era stato chiesto l’ergastolo. Altri quattro imputati sono stati condannati a pene tra 11 e 19 anni. La sentenza riguarda gli esecutori materiali del delitto mentre rimangono ignoti i mandanti

Zaur Dadayev, presunto assassino dell'oppositore russo Boris Nemtsov, è stato condannato a 20 anni di reclusione. La pubblica accusa per lui aveva chiesto il carcere a vita. Altri quattro imputati sono stati condannati a pene dagli 11 ai 19 anni. Il 29 giugno la giuria popolare aveva giudicato colpevoli e non meritevoli di sconti di pena i cinque alla sbarra, tutti di etnia cecena. Boris Nemtsov fu ucciso la notte del 27 febbraio del 2015 mentre attraversava con la sua compagna un ponte vicino alle mura del Cremlino. (MANIFESTAZIONE PER NEMTSOV)

Mandanti sconosciuti

Le condanne sono state emesse dal tribunale militare distrettuale di Mosca. I cinque condannati sono gli esecutori del delitto. Come nel caso della giornalista Anna Politkovskaia, non è ancora stata fatta luce sui mandanti dell'assassinio. Familiari e alleati del politico ucciso non nascondono però i loro sospetti su Ramzan Kadyrov, uomo forte di Putin in Cecenia, più volte accusato di gravi violazioni dei diritti umani e che in passato è persino arrivato a rivolgere minacce ad alcuni oppositori. (IL FUNERALE DI NEMTSOV)

Legale: condannati ricorreranno in appello 

I cinque condannati per l'omicidio Nemtsov sono pronti a ricorrere in appello contro la sentenza, ha annunciato il legale di uno di loro. "Certo che ricorreremo in appello. Sono stati dati 11 anni di reclusione a una persona che non ha commesso nessun reato", ha detto l’avvocato di Khamzat Bakhayev, uno dei 5 condannati.

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