Il legale nega le indiscrezioni secondo cui la Russia starebbe prendendo in considerazione la possibilità di consegnare la talpa del Datagate agli Usa come una sorta di “dono” per il nuovo presidente. L'ex Nsa: “La prova che non ho mai collaborato con l'intelligence russa”
"Semplici speculazioni": così Antoli Kucherena, l'avvocato della talpa del Datagate Edward Snowden, ha commentato la notizia della Nbc secondo cui la Russia starebbe prendendo in considerazione la possibilità di consegnare Snowden agli Stati Uniti come una sorta di "dono" per Donald Trump.
Snowden: "La prova che non ho mai collaborato con Mosca" - Questa eventualità era stata ventilata già un mese fa dall'ex vice direttore della Cia Michael Morell, e allora la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, criticò Morell accusandolo di "ideologia da tradimento" e annunciò che le autorità russe avevano recentemente esteso per altri due anni il permesso di soggiorno in Russia a Snowden. "Finalmente: la prova inconfutabile che non ho mai collaborato con l'intelligence russa", ha invece commentato su Twitter lo stesso Edward Snowden.
<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="en" dir="ltr">Finally: irrefutable evidence that I never cooperated with Russian intel. No country trades away spies, as the rest would fear they're next. <a href="https://t.co/YONqZ1gYqm">https://t.co/YONqZ1gYqm</a></p>— Edward Snowden (@Snowden) <a href="https://twitter.com/Snowden/status/830200565720346624">10 febbraio 2017</a></blockquote>
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L'ipotesi: un “regalo” a Trump - Per la Nbc, l'intelligence americana avrebbe raccolto informazioni secondo le quali Mosca starebbe valutando se consegnare Snowden all'amministrazione Trump. Lo avrebbe detto all'emittente un alto funzionario Usa che ha visionato una serie di rapporti confidenziali, nei quali si ipotizza questo "regalo" a Trump per ingraziarselo. Una seconda fonte dell'intelligence conferma che queste informazioni provenienti dalla Russia sono state raccolte sin dall'insediamento del nuovo presidente, che ha spesso definito l'ex Nsa "spia" e "traditore".