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Papa: “Chiesa rovinata dai germi di egoismo, invidia e maldicenza”

Mondo

Il Pontefice durante l’Angelus ha auspicato una liberazione dagli “influssi mondani, contrari a Cristo e al Vangelo” e ha ricordato la “Giornata della vita” promossa dalla Cei in risposta “alla logica dello scarto e al calo demografico”

“Tenere lontani i germi inquinanti dell'egoismo, dell'invidia, della maldicenza” dalla Chiesa. Così Papa Francesco durante l’Angelus, nel corso del quale ha ricordato anche la “Giornata della vita” promossa dalla Cei: “Stiamo vicini e insieme preghiamo per i bambini che sono in pericolo dell'interruzione di gravidanza, come pure per le persone alla fine della vita”.

 

“Liberiamoci dagli influssi mondani” - "La missione dei cristiani nella società è quella di dare 'sapore' alla vita con la fede e l'amore che Cristo ci ha donato - ha detto il Pontefice - e nello stesso tempo di tenere lontani i germi inquinanti dell'egoismo, dell'invidia, della maldicenza, e così via". Le comunità devono “risplendere come luoghi di accoglienza, di solidarietà e di riconciliazione” e perché questo possa accadere il Papa ha sottolineato come la Chiesa stessa debba essere liberata “Dalla degenerazione corruttrice degli influssi mondani, contrari a Cristo e al Vangelo; e questa purificazione non finisce mai, va fatta continuamente, va fatta tutti i giorni”. "Ognuno di noi - ha ricordato Francesco - chiamato ad essere luce e sale nel proprio ambiente di vita quotidiana, perseverando nel compito di rigenerare la realtà umana nello spirito del Vangelo e nella prospettiva del regno di Dio".

 

“Siate donne e uomini per la vita” - Il Papa ha poi ricordato la “Giornata della vita” promossa dalla Cei, invitando i cattolici a essere "donne e uomini per la vita nel solco di Santa Teresa di Calcutta". Il Pontefice ha esortato i fedeli a portare avanti la “cultura della vita” in risposta “alla logica dello scarto e al calo demografico”. “Stiamo vicini e insieme preghiamo per i bambini che sono in pericolo dell'interruzione di gravidanza, come pure per le persone alla fine della vita - ha aggiunto - Perché nessuno sia lasciato solo e l'amore difenda il senso della vita". In conclusione, salutando il Movimento per la Vita, i docenti delle Università romane e quanti collaborano per la formazione delle nuove generazioni, ha ricordato le parole di Madre Teresa: “'La vita è bellezza, ammirala; la vita è vita, difendila!' Sia la vita del bambino che deve nascere che quella giunta verso la fine".

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