Berlino, "attacco pianificato da mesi". Impronte di Amri sul tir

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Il 24enne tunisino, ricercato per la strage costata la vita a 12 persone, si era radicalizzato in Italia. Merkel: "Speriamo di prenderlo presto". Confermata la vittima italiana Fabrizia Di Lorenzo

Blitz in centro profughi dove viveva Amri 

L''attentato che ha colpito il mercatino di Natale di Charlottenburg a Berlino, facendo 12 morti e 48 feriti, sarebbe stato, secondo fonti vicine agli investigatori, "pianificato per mesi".  La cancelliera Angela Merkel ha auspicato che l'attentatore, identificato nel 24enne tunisino Anis Amri, "venga catturato al più presto" ."E' noto da molto tempo alle forze dell'ordine, abbiamo ristretto il perimetro delle ricerche. Cerchiamo un terrorista estremista islamista" ha spiegato Merkel. Secondo indiscrezioni la polizia lo starebbe cercando nel terminal bus a Heilbronn. Intanto il ministro degli Esteri Alfano ha confermato la morte di Fabrizia Di Lorenzo, la giovane abruzzese data per dispersa. 

 

Quattro fermati e poi rilasciati - L'attività investigativa procede in tutta la Germania. Diversi blitz della polizia e delle forze speciali si sono tenuti nel campo profughi di Emmerich, in Nord Reno-Westfalia, in alcuni appartamenti di Dortumund e a Berlino, dove sono state perquisite tre abitazioni nei quartieri di Kreuzberg, Moabit e Prenzlauer Berg.  Nel corso delle perquisizioni quattro persone sono state fermate, anche se la procura ha poi smentito legami dei fermati con Anis Amri e i quattro sono stati poi rilasciati.

 

Le impronte di Amri sul tir. Taglia da 100mila euro - Le impronte di Amri sono state rinvenute dalla polizia sulla portiera del tir - lato guidatore - utilizzato per la strage. In seguito all'attentato rivendicato dall'Isis, contro Amri è stato emesso un mandato di cattura in tutta Europa fra l'altro perché nella cabina di guida del tir, sotto il sedile, sono stati trovati in maniera quasi incredibile suoi documenti. Per attirare segnalazioni, la polizia federale tedesca ha promesso una taglia che arriva fino da 100 mila euro.

 

Quattro anni in carcere in Italia - Il presunto attentatore era noto alle autorità italiane e, come anticipato da Sky TG24, avrebbe eluso l'espulsione. Il giovane è arrivato solo su un barcone in Italia quando ancora era minorenne nel febbraio 2011, in mezzo a migliaia di tunisini che in quei mesi lasciarono il paese in seguito allo scoppio della primavera araba. In seguito a vari reati, ha trascorso quattro anni nel carcere dell'Ucciardone a Palermo.

 

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>Proprio qui potrebbe essersi radicalizzato secondo quanto ha detto alla Bild Abdelkader Amri, uno dei suoi fratelli rintracciato in Tunisia. "Se sarà provato che era coinvolto, non farà più parte della nostra famiglia", ha aggiunto.

 

Sorvegliato in Germania - Dopo aver scontato la pena, nella primavera 2015 ha ricevuto un provvedimento di espulsione che non è andato a buon fine: le autorità tunisine non hanno eseguito la procedura di riconoscimento nei tempi previsti dalla legge. Amri ha quindi lasciato l'Italia per andare Germania. Qui, tollerato come profugo cui era stata respinta la domanda di asilo, era stato fermato per due giorni l'estate scorsa e sorvegliato per mesi perché sospettato di preparare un attentato. Solo nelle ultime ore, non si sa se per caso o per tardiva solerzia, sono arrivati da Tunisi i documenti attesi per l'espulsione.

 

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