Ultima conferenza stampa per il presidente uscente che punta ail dito contro Mosca: "Hanno hackerato il partito democratico". E aggiunge: "Loro e l'Iran hanno le mani sporche di sangue per le stragi di Aleppo"
La Russia ha interferito sulla campagna elettorale americana ed è responsabile per aver hackerato il partito democratico: lo ha ribadito Barack Obama nella conferenza stampa di fine anno, sottolineando come "si tratta di fatti basati su una valutazione uniforme da parte di tutte le agenzie di intelligence". Obama ha ribadito di aver promesso "un chiaro messaggio (di risposta, ndr) alla Russia" se i cyberattacchi dovessero continuare. Obama ha comunque riconosciuto che dopo aver intimato all'omologo russo Vlaidmir Putin a settembre di smetterla l'attività di spionaggio degli hacker russi si è ridotta.
Fbi concorda con Cia: "Mosca ha interferito" - Il fatto che l'intelligence russa sia intervenuta nel processo elettorale americano è un dato riconosciuto da tutte le agenzie per la sicurezza americana. Il Washington Post infatti rivela come anche il direttore dell'Fbi, James Comey e il direttore della National Intelligence (che coordina le 17 agenzia di 007 Usa,) James Clapper, hanno detto di condividere la posizione della Cia sul fatto che Mosca ha interferito e alterato il processo elettorale Usa per aiutare Donald Trump a vincere le presidenziali dell'8 novembre. Vengono così smentite le voci di discordanze sulle varie intelligence Usa sul ruolo avuto da Mosca.
Obama: "Russia e Iran hanno le mani sporche di sangue per Aleppo" - Nel corso della sua ultima conferenza stampa Barack Obama è poi tornato a puntare il dito contro la Russia, accusando Mosca e l'Iran di "avere le mani insanguinate" per le stragi di Aleppo. "Il regime siriano e i suoi alleati russi e iraniani stanno cercando di mistificare la realtà ma il mondo non si lascerà incantare. Il mondo ricordera'", ha avvertito il presidente uscente, reclamando osservatori imparziali sull'evacuazione della città martoriata. Il mondo ha visto le azioni "deliberate" da parte del regime siriano, della Russia, dell'Iran, ai danni di civili siriani, "questo sangue e queste atrocità sono sulle loro mani" ha ribadito Obama.
Obama: "Sulla Siria mi sento in parte responsabile" - Il presidente Usa uscente Barack Obama ha ammesso di sentire su di se "qualche responsabilità" per la carneficina in Siria ma ha difeso il suo "giusto approccio" sull'intera vicenda, ribadendo che il sangue dei siriani "è sulle mani di Bashar Assad" e dei suoi alleati, Russia e Iran. "Non posso certo rivendicare che abbiamo avuto successo" in Siria, ha aggiunto Obama, "ma continuo a credere che abbiamo seguita la giusta strada, abbiamo fatto quello che realisticamente era possibile. Capisco l'impulso a fare qualcosa (comunque) ma alla fine ero io a dover pensare a ciò che (in quanto Stati Uniti) potevamo fare, cosa era realistico e quale fosse la cosa giusta da fare per l'America".
Rapporti con la Cina: "Se si incrinano è peggio per tutti" - Per quanto riguarda invece i rapporti tra gli Stati Uniti e la Cina, tornati recentemente turbolenti dopo la telefonata tra Donald Trump e la presidente di Taiwan Tsai Ing-wen, Obama ha spiegato che ""probabilmente non ci sono relazioni bilaterali cosi tanto significative come quelle con la Cina" e dovessero incrinarsi "sarebbe peggio per tutti". Trump "dovrebbe tenerne conto", ha ammonito Obama, ricordando come su Taiwan sia in piedi un accordo e "lo status quo" non andrebbe modificato.