Il Consiglio d'Europa boccia la maternità surrogata

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L'organizzazione internazionale respinge la proposta che chiedeva di elaborare linee guide per regolamentare il cosidetto "utero in affitto". Quasi tutti i rappresentanti italiani hanno votato contro

Il Consiglio d'Europa dice no alla maternità surrogata. L'assemblea parlamentare dell'organizzazione (che non va confusa con le istituzioni dell'Unione Europea) - e quasi tutti i membri della delegazione italiana - hanno bocciato la raccomandazione che proponeva di affidare al comitato dei ministri dell'organizzazione il compito di "considerare la desiderabilità e fattibilità di elaborare delle linee guida per garantire i diritti dei bambini in relazione agli accordi di maternità surrogata".

 

La proposta era contenuta in un rapporto che ha avuto una gestazione difficilissima. La sua prima stesura, affidata alla parlamentare belga Petra De Sutter, risale all'inizio del 2015. Da allora De Sutter ha presentato diverse versioni di "risoluzioni e raccomandazioni" che l'hanno esposta a forti contestazioni, fino alla richiesta di toglierle l'incarico. Ma lo scorso settembre la parlamentare belga ha presentato un'ulteriore, ultima versione di risoluzione e raccomandazione.

 

Un documento è stato però respinto dalla commissione salute dell'assemblea parlamentare e solo una versione ridotta all'osso è riuscita ad approdare al voto dell'aula. Dove oggi è stata comunque bocciata con 83 'no', 77 'si' e 7 astenuti. Per la maggioranza degli italiani e dei loro colleghi presenti in aula oggi, la proposta contenuta nella raccomandazione De Sutter era inaccettabile perché senza una condanna esplicita di tutte le forme di maternità surrogata - questa la tesi di chi ha votato contro - qualsiasi regolamentazione della pratica, anche se tesa a difendere i diritti dei più vulnerabili, finirebbe per costituire un consenso al suo uso.

 

Non sono tuttavia mancati in aula gli interventi a favore della maternità surrogata detta altruista, che molti paesi, da ultimo il Portogallo, hanno legalizzato. Né quelli che hanno posto l'accento sul fatto che la pratica da condannare e vietare è quella della maternità surrogata commerciale, ovvero dell'utero in affitto, perché è questa che viola i diritti, non solo dei bambini, ma anche delle madri che li portano in grembo e li partoriscono per conto di altri.

 

Il voto dell'assemblea del Consiglio d'Europa è stato ovviamente accolto con grande soddisfazione dal fronte del 'no' alla maternità surrogata e all'utero in affitto. La bocciatura del rapporto De Sutter è stata definita "giusta e doverosa" da Elena Centemero (Fi), alla quale ha fatto eco la soddisfazione espressa da Maurizio Lupi (Area popolare). Paola Binetti ha ribadito la richiesta di dichiarare "reato universale" la maternità surrogata e la portavoce di Ncd, Valentina Castaldini, ha osservato che la bocciatura "dimostra che il buon senso esiste".

 

Critiche invece sono arrivate da Filomena gallo, segretario dell'Associazione Luca Coscioni. "Chi esulta per la bocciatura - spiega - non si rende conto che questa decisione va a vantaggio dei fenomeni di sfruttamento. Per combattere abusi e sfruttamento delle persone, infatti, bisogna garantire la libertà di fare figli anche ricorrendo a tecniche riproduttive che la scienza offre in sicurezza. Proibire alle donne di scegliere una gravidanza per altri significa spingere le coppie ad agire nella clandestinità". E aggiunge che "sono i divieti ad alimentare le illegalita', mentre le buone leggi possono evitare gli abusi.

 

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