La creatrice di Harry Potter, nota per le sue simpatie progressiste, è impegnata in un'animata discussone con i supporter del leader del partito laburista, da lei considerato inadatto. Da Brexit all'indipendenza scozzese al sessismo, non è la prima volta che la scrittrice prende posizioni politiche online
J.K. Rowling è una che non si tira indietro. Soprattutto su Twitter. Che si tratti di referendum sull'indipendenza scozzese, di Brexit o di sessismo, l'inventrice di Harry Potter ha abituato i suoi “follower” sul social network a prese di posizione nette e poco concilianti.
Le stesse che in questi giorni sta assumendo contro Jeremy Corbyn e i suoi sostenitori, diventati l'ultimo bersaglio dei suoi strali digitali. Secondo la Rowling infatti, il leader dei laburisti britannici impegnato nella campagna per la sua rielezione alla guida del partito, sarebbe impopolare, inadatto a governare e destinato “a aiutare i conservatori”. E per questo, dice senza mezzi termini la scrittrice, andrebbe sostituito prima che sia troppo tardi.
Genuine alternative to the Tories = an electable Labour party. All polls show Corbyn is deeply unpopular with voters https://t.co/wtCl7ULRzi
— J.K. Rowling (@jk_rowling) September 2, 2016
Per la Rowling, che al numero uno laburista ha dedicato decine di tweet negli ultimi giorni, Corbyn non ha nessuna chance di portare il suo partito al governo in caso di elezioni. I sondaggi lo condannano mentre le speranze politiche dei suoi supporter sono illusioni destinate a scontrarsi con la realtà di un elettorato che “non lo vuole come primo ministro”.
Morale: alla piattaforma di sinistra di Corbyn che, a suo parere, non fa breccia tra gli inglesi, Rowling contrappone il pragmatismo dei laburisti ai tempi di Tony Blair ai cui risultati è arrivata a dedicare una serie di messaggini ricchi di dati.
103,000 — The number of extra teaching assistants between 1997 and 2007.
— J.K. Rowling (@jk_rowling) September 2, 2016
81,000 — The number of extra nurses in the NHS between 1997 and 2007.
— J.K. Rowling (@jk_rowling) September 2, 2016
Politica via Twitter - Come detto, non è la prima volta che la “mamma” di Harry Potter si esprime su Twitter su questioni politiche del Regno Unito. In passato, per esempio, ha sostenuto – anche finanziariamente - il “No” al referendum sull'indipendenza scozzese (anche se si è dichiarata favorevole a forme molto spinte di autonomia per la Scozia, regione nella quale risiede).
@StephenCMalloy @UKLabour I'm voting 'no' then supporting anyone who'll give us Devo Max. The UK parties ought to learn lessons from Quebec.
— J.K. Rowling (@jk_rowling) September 6, 2014
E anche sulla Brexit ha fatto sentire la sua voce contraria all'uscita dalla Ue fino ad invocare “un po' di magia” dopo i risultati della consultazione e a considerarsi “orgogliosamente” parte di una “minoranza”.
I don't think I've ever wanted magic more. https://t.co/gVNQ0PYIMT
— J.K. Rowling (@jk_rowling) June 24, 2016
Proud to be part of #TheIndecentMinority https://t.co/wb91hJm1n8
— J.K. Rowling (@jk_rowling) June 24, 2016
Contro Trump, per Serena - Ma la scrittrice non si limita ad esprimere opinioni a 140 caratteri su argomenti inglesi. Lo spettro delle sue prese di posizione si estende anche alla politica estera e a questioni come il sessismo e il maschilismo.
In passato, ha paragonato Donald Trump, candidato alla presidenza degli Stati Uniti, a Voldemort, la personificazione del male nella saga di Harry Potter. Ed è arrivata fino a bacchettare l'ex presidente francese Nicolas Sarkozy che aveva definito il burkini “una provocazione”. In un'occasione, infine, ha “difeso” da par suo la tennista Serena Williams dai commenti sessisti di un utente.
.@diegtristan8 "she is built like a man". Yeah, my husband looks just like this in a dress. You're an idiot. pic.twitter.com/BCvT10MYkI
— J.K. Rowling (@jk_rowling) July 11, 2015