Doping, 8 anni di squalifica per Schwazer. Lui: “Sono distrutto”

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Alex Schwazer in un bar di Copacabana dove si è rifugiato per evitare i giornalisti dopo la notizia della squalifica (Ansa)
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La decisione del Tas è stata notificata: accolta la richiesta della Iaaf per la positività di gennaio. L’atleta si è rifugiato in un bar di Copacabana per sfuggire ai giornalisti. LO SPECIALE OLIMPIADI

Era arrivato a Rio convinto di poter marciare la sua Olimpiade. Invece dal Tas è arrivata la parola fine al sogno olimpico di Alex Schwazer: otto anni di squalifica è il verdetto dei giudici del Tribunale arbitrale che non hanno creduto alla difesa del marciatore altoatesino: una sentenza arrivata dopo quasi due giorni di camera di consiglio e un dibattimento fiume. (LO SPECIALE OLIMPIADI)

 

Accolta la richiesta Iaaf - Il Tas ha quindi accolto in pieno la richiesta della Iaaf che voleva un bando di otto anni - vista la recidività - per la positività agli steroidi riscontrata a gennaio scorso. Schwazer si era subito professato innocente, dicendo che al contrario di 4 anni fa - quando ammise le sue responsabilità - stavolta non aveva mai fatto ricorso a sostanze proibite. E aveva annunciato battaglia, professando la sua innocenza: si era spinto fino a Rio con il pool di legali e il suo tecnico, Sandro Donati, per tentare il tutto per tutto e dimostrare che in quella positività c'erano troppe anomalie.

 

L'amarezza di Schwazer - "Sono distrutto” è stato il commento a caldo di Alex Schwazer. Il marciatore ha pronunciato queste parole e poi è rimasto in silenzio per 45 minuti. Poi si è rifugiato in un bar di Copacabana per evitare i cronisti e lì è rimasto con lo sguardo perso nel vuoto. L 'allenatore del marciatore, Sandro Donati, ha detto che "era un verdetto che ci attendevamo. Abbiamo cercato di dissuadere Alex dalla volontà di andare avanti, ma lui voleva inseguire fino all'ultimo il sogno di correre a Rio”.

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