In una sentenza sul caso di una donna del Ghana, la Corte chiarisce che un cittadino extracomunitario non può essere recluso per il solo motivo del suo ingresso nel territorio di uno stato membro
Un Paese dell’Unione europea non può mettere in carcere un immigrato di un Paese extra-Ue soltanto perché è entrato irregolarmente nel territorio di uno Stato membro. Lo ha stabilito la Corte di Giustizia Ue in una sentenza sul caso di una donna del Ghana fermata senza documenti dalle autorità francesi alla frontiera con il Belgio.
La Corte chiarisce che la 'direttiva rimpatri' impedisce che un cittadino extracomunitario prima di essere sottoposto alla procedura di rimpatrio "possa essere recluso per il solo motivo del suo ingresso irregolare nel territorio di uno Stato membro attraverso una frontiera interna dello spazio Schengen".