Prima un'autobomba poi gli spari. L'attentato all'albergo "Ambassador" è stato rivendicato dall'organizzazione jihadista al-Shabaab
Gli integralisti islamici somali al Shabaab hanno nuovamente attaccato un albergo nella capitale Mogadiscio provocando decine di morti e feriti. Secondo la polizia e testimoni sul posto, l'attacco è stato compiuto da un commando di almeno tre terroristi. Almeno 11 persone sono morte nell'attacco: tra loro ci sono diversi deputati, tra cui Abdullahi Jaamac Kabaayne e Mohamed Mohamud Gure.
Autobomba e sparatoria - Prima un'autobomba è stata lanciata ed è esplosa contro l'ingresso dell'hotel Ambassador, situato nella centrale via Makkah Almukarramah. Il kamikaze è morto, un enorme varco si è aperto, l'intera facciata è stata gravemente danneggiata. Mentre la gente fuggiva in preda al panico, altri due jihadisti sono entrati nell'albergo sparando a caso contro chiunque capitasse loro a tiro e sono riusciti a salire all'ultimo piano. Sul terreno, al loro passaggio, hanno lasciato una quindicina di morti e almeno 40 feriti.
L'intervento delle forze di sicurezza - La zona è stata immediatamente isolata e le forze di sicurezza hanno rapidamente predisposto un piano per eliminare il commando. Neanche un'ora dopo l'inizio dell'attacco, l'Agenzia nazionale di informazione e sicurezza somala (Nise) ha riferito che le forze di polizia hanno fatto irruzione mettendo in sicurezza tre piani dell'albergo e portando in salvo almeno dieci persone. I due terroristi, hanno aggiunto, si sono trincerati ai piani alti continuando a sparare.
Nel febbraio 2015 colpito un altro hotel - L'hotel preso d'assalto è frequentato da esponenti del governo somalo e da imprenditori che vi alloggiano regolarmente. Nel 2015, in febbraio, un altro attacco aveva colpito un albergo di Mogadiscio, il Central Hotel, provocando 20 morti. Secondo gli esperti, quello di oggi è stato l'ennesimo tentativo di destabilizzare il Paese - peraltro mai pacificato dopo l'intervento militare internazionale che nel 1991 portò alla fine della dittatura di Siad Barre - ad opera dei miliziani integralisti che stanno cercando di formare un fronte comune con lo Stato islamico e i Boko Haram nigeriani. Proprio stamane l'esercito somalo ha ucciso la presunta mente del sanguinoso attacco (148 studenti massacrati) compiuto sempre dagli Shabaab all'università di Garissa, in Kenya, nell'aprile del 2015.