Intanto il candidato repubblicano Donald Trump si dice pronto a incontrare il leader nordcoreano Kim Jong-un
Bernie Sanders continua a dare filo da torcere a Hillary Clinton, che perde in Oregon (53% a 47%, con il 65% delle schede scrutinate) e vince solo di un soffio in Kentucky, dopo un lungo testa a testa (46,8% a 46,3% con lo spoglio fermo al 99%).
Hillary sempre più vicina alla nomination - Il risultato, che si traduce in una divisione proporzionale dei delegati, non le impedisce di avvicinarsi ulteriormente alla nomination, con ormai il 95% dei delegati necessari, ma conferma anche i punti deboli della sua candidatura, che non fa breccia in alcune fasce sociali, come i giovani, gli uomini bianchi, la working class.
Sanders si rafforza - Il duello corrobora invece la forza della proposta di Sanders, che spera così di potersi ritagliare un ruolo come leader di sinistra nel partito, condizionandone la piattaforma alla convention. Per questo sta già scaldando i motori per il colpo grosso in California: "Combatteremo sino all'ultimo voto fino al 14 giugno e poi faremo la nostra battaglia alla convention".
Trump: incontrerei Kim Jong-un - Intanto il candidato repubblicano Donald Trump si dice pronto a parlare con il leader nordcoreano Kim Jong-un per provare a fermare il programma nucleare di Pyongyang. "Parlerei con lui, non avrei problemi a parlare con lui", ha dichiarato il tycoon alla Reuters, promettendo una ennesima svolta nella politica estera americana, che finora ha subordinato il dialogo a segnali di apertura di Pyongyang sul proprio programma nucleare.