Videomessaggio del Pontefice per il 35esimo anniversario della fondazione del Centro Astalli per i rifugiati
"Troppe volte non vi abbiamo accolto. Perdonate la chiusura e l'indifferenza delle nostre società che temono il cambiamento di vita e di mentalità che la vostra presenza richiede. Trattati come un peso, un problema, un costo, siete invece un dono". Papa Francesco, dopo la visita a Lesbo, torna a parlare dei flussi di migranti e lo fa in un videomessaggio per il 35esimo anniversario della fondazione del Centro Astalli per i rifugiati dei gesuiti.
Ancora giallo sui naufragi di ieri
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“Chi fugge dalla propria terra per le guerre o la fame è "un fratello”, dice il Pontefice: "Chi come voi è fuggito dalla propria terra a causa dell'oppressione, della guerra, di una natura sfigurata dall'inquinamento e dalla desertificazione, o dell'ingiusta distribuzione delle risorse del pianeta, è un fratello con cui dividere il pane, la casa, la vita".
"Siete la testimonianza - prosegue il Papa nel videomessaggio - di come il nostro Dio clemente e misericordioso sa trasformare il male e l'ingiustizia di cui soffrite in un bene per tutti. Perché ognuno di voi può essere un ponte che unisce popoli lontani, che rende possibile l'incontro tra culture e religioni diverse, una via per riscoprire la nostra comune umanità”.