Il Washington Post rivela che i federali non si sarebbero avvalsi di una società israeliana, come sostenuto in precedenza
La polizia federale americana avrebbe sbloccato l'iPhone del terrorista di San Bernardino grazie all'aiuto di hacker professionisti e non con il contributo di una società israeliana, come sostenuto in precedenza. A rivelarlo è il Washington Post.
Chi sono i "gray hat" - Come spiega il quotidiano statunitense le persone che hanno aiutato l'Fbi ad aggirare le misure di sicurezza dello smartphone sarebbero dei cosiddetti "gray hat", esponenti di quel mondo ambiguo degli esperti informatici, non necessariamente vicini al mondo criminale, ma che usano le proprie competenze per aiutare i governi a spiare i propri stessi cittadini.
Si applica solo a un modello di iphone - In ogni caso, prosegue il Washington Post, la falla trovate sullo smartphone della Apple è una conquista di breve durata. Come ha spiegato il direttore dell'Fbi James Comey, infatti, si applica solamente agli iPhone 5Cs con il sistema operativo ios9. La Casa Bianca e l'Fb stanno valutando la possibilità di rivelare alla società di Cupertino il difetto del loro sistema di sicurezza che ha permesso di "crackare" l'iPhone.