Bruxelles, tensione a Molenbeek. Aeroporto verso la riapertura

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Divieto di manifestazione in piazza: centinaia di fermi. Ripresa parziale dello scalo di Zaventem: controlli su passeggeri e bagagli prima dell'ingresso. Troupe di Sky TG24 aggredita: il video

Ancora tensione a Bruxelles. La polizia belga ha fermato un centinaio di persone sabato nel corso dell'intera giornata di tensione nella capitale belga, per disperdere gli assembramenti pro e antirazzisti che erano stati vietati alla vigilia. E la troupe di Sky TG24 è stata aggredita nel quartiere Molenbeek senza per fortuna avere conseguenze.

 

Il video

 

 

 

 

Nel primo pomeriggio gli agenti avevano chiuso le strade di Molenbeek, il quartiere della capitale dove viveva Salah Abdeslam, l'uomo considerato il responsabile logistico degli attentati terroristici compiuti il 13 novembre a Parigi.
Per ragioni di sicurezza e ordine pubblico il presidente della Regione di Bruxelles capitale, Rudi Vervoort, e il sindaco di Molenbeek, Francoise Schepmans, non avevano dato l'autorizzazione alle manifestazioni pubbliche previste in piazza. 

Aeroporto verso la riapertura - I sindacati di polizia e l'ufficio del ministro dell'Interno belga Jan Jambon hanno intanto raggiunto un accordo sul rafforzamento delle misure di sicurezza per  l'aeroporto di Zaventem, colpito dall'attentato terroristico del 22  marzo scorso. Tale accordo - che prevede anche controlli a passeggeri e bagagli prima dell'ingresso nello scalo - ha portato a una riapertura parziale dello scalo. 

Un arresto - L’allerta resta dunque alta e proseguono le indagini per individuare e smantellare la cellula del terrore che minaccia l’Europa. L’ultimo passo avanti riguarda l’arresto a Bruxelles di un uomo legato all’attentato sventato in Francia. Il fermato, sospettato di essere un complice di Kriket, il francese arrestato ad Argenteuil, è di nazionalità belga ed è del 1982. 


Fratello di Salah: “Si è rifiutato di farsi esplodere” - Intanto, il fratello di Salah Abdeslam ha detto a Bfmtv che il terrorista rinchiuso nel carcere di Bruges non era la mente degli  attacchi di Parigi e non era al corrente fin dall'inizio di ciò che  sarebbe successo. Mohamed ha tenuto a sottolineare che il fratello "si è rifiutato volontariamente di farsi saltare in aria. Se avessi voluto, ci  sarebbero state più vittime", avrebbe dichiarato. Salah - che verrà estradato in Francia - sarebbe disposto "a collaborare perché ha cose di cui deve rendere conto alla Francia, ma non al Belgio". Salah avrebbe infatti negato ogni coinvolgimento negli attacchi di Bruxelles.

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