Migranti, accordo tra Ue e Turchia: al via i rimpatri dal 20 marzo

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L'intesa raggiunta dopo il summit dei 28 Paesi: non ci saranno espulsioni collettive. Fermati dalle autorità turche 1.734 migranti irregolari

Ue-Turchia, accordo fatto sui migranti. I capi di Stato e di governo dell'Ue e il premier turco, Ahmet Davutoglu, hanno chiuso l'accordo per far ritornare in Turchia, a partire da domenica, tutti i nuovi migranti irregolari che salpano dalle coste turche e arrivano nelle isole greche.

L'intesa è stata raggiunta al termine di una giornata di intensi negoziati. Il ritorno dei migranti siriani e irregolari dalla Grecia alla Turchia comincerà domenica, con l'Ue che contestualmente inizierà ad accogliere rifugiati presenti nei campi turchi. In base agli accordi verrà intensificato anche
il processo di adesione della Turchia, con l'apertura di un nuovo capitolo negoziale. Poi la prossima settimana Commissione europea e governo di Ankara definiranno una lista di progetti da finanziare attraverso il fondo da 3 miliardi garantito dall'Europa.

 

Cosa prevede l'accordo - Secondo la dichiarazione finale, le espulsioni dei migranti si faranno secondo gli standard internazionali: sarà cioè rispettato il principio di non-devoluzione e non potranno esserci espulsione collettive, l'analisi dei casi sarà cioè individuale. Tutti gli immigranti irregolari che arrivano nelle isole greche saranno debitamente registrati e le loro richieste di asilo valutate "in forma individuale" dalle autorità elleniche, secondo la direttiva europea sull'asilo e in collaborazione con l'Unhcr. Tutti quelli che non faranno richiesta di asilo o che non hanno i requisiti per ottenere il riconoscimento saranno rispediti in Turchia. La nota sottolinea anche che la misura è "temporanea e straordinaria" e che è necessaria per mettere fine alla "sofferenza umana e restaurare l'ordine pubblica".

L'Ue si impegna a coprire i costi per le operazioni di ritorno. E siccome la preoccupazione della Turchia era la lentezza nell'esborso degli aiuti finanziati, si è trovato l'accordo per accelerarlo e identificare in una settimana i progetti concreti da finanziare. L'Ue ha accettato anche un aiuto addizionale di 3 miliardi di euro dal 2018.
L'accordo prevede il meccanismo 'uno per uno', per cui per ciascun siriano riportato in Turchia, l'Ue si impegna ad accettare per via legali un altri siriano dal Paese, e indica che questo processo si realizzera' secondo i criteri di vulnerabilità dell'Onu, ovvero prima donne e i bambini. E si darà priorità ai migranti che non abbiano tentato precedentemente di entrare in maniera illegale nell'Ue.


Davutoglu: "Giornata storica" - "Giornata storica", ha esultato Davutoglu, che in mattinata aveva voluto sottolineare che Ankara non mercanteggia e che, per la Turchia, il tema è "una questione umanitaria di valori, non di soldi". Il presidente turco, Tayyip Recep Erdogan, ha apertamente polemizzato con il sostegno indiretto delle istituzioni europee ai guerriglieri separatisti, mostrandosi irritato per ii continui appelli di Bruxelles alla pace nel sud est della Turchia: l'Ue -ha detto- non è consapevole che "sta nutrendo la vipera nel suo stesso grembo".  

 

Turchia, fermati 1.734 migranti irregolari - Intanto le autorità turche hanno fermato nella giornata di venerdì  in una maxi-operazione marittima e terrestre 1.734 migranti irregolari che volevano raggiungere l'isola greca di Lesbo. Lo rende noto un comunicato delle forze di sicurezza, spiegando che nei blitz sono stati anche arrestati 16 presunti scafisti. L'operazione è stata compiuta dalla guardia costiera nelle acque territoriali turche nell'Egeo e dalla gendarmeria nei pressi della località di Dikili, nella provincia di Smirne, punto di partenza privilegiato nella rotta dei migranti per Lesbo.
 

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