Agli investigatori italiani mancherebbero ancora i verbali di alcune testimonianze, i video delle telecamere a circuito chiuso e i dati relativi alle celle telefoniche
Sarebbero incompleti e insufficienti gli atti fin qui trasmessi dall'autorità giudiziaria egiziana a quella italiana che indaga sull'omicidio di Giulio Regeni, il 28enne ricercatore di origine friulana, scomparso al Cairo in circostanze misteriose il 25 gennaio scorso e trovato morto dopo otto giorni. Per questo motivo la Procura di Roma ha deciso di sollecitare di nuovo i contenuti della rogatoria inoltrata settimane fa nella speranza che l'Egitto metta a disposizione del team di investigatori italiani tutte le carte utili.
Al momento gli inquirenti sono in attesa della traduzione dall'arabo del materiale arrivato nei giorni scorsi dal Cairo che però appare incompleto. Nella capitale egiziana resta, invece, il gruppo di investigatori inviato dalla Procura di Roma da oltre un mese. Tra i documenti che gli inquirenti attendono ci sono anche i verbali di alcune testimonianze, i video delle telecamere a circuito chiuso di metropolitane e negozi del quartiere dove viveva Regeni e i dati relativi alle celle telefoniche.