Vienna introduce una soglia limite: quest'anno accetterà solo 37.500 profughi. Intanto, il presidente della Commissione Ue Juncker chiede un vertice europeo straordinario dei leader europei. E l'Italia attiva l'hotspot di Pozzallo, il terzo su sei
L'Austria introdurrà una sorta di “tetto limite” al numero di richiedenti asilo nel Paese: fino al 2019 dovranno essere complessivamente massimo 127.500. Lo ha detto il vice cancelliere Reinhold Mitterlehner. Il tetto limite prevede anche che per quest'anno Vienna accetterà solo 37.500 profughi. Il cancelliere Werner Faymann ha parlato di un "valore indicativo" che si orienta a un livello massimo di 1,5% della popolazione austriaca. Il vice-cancelliere ha detto che saranno compiute le verifiche di legge necessarie per evitare che la nuova normativa possa pregiudicare il diritto d'asilo. Ha fatto riferimento al modello svedese che prevede un limite alla capacità di elaborare le richieste di asilo. In discussione c'è anche la possibilità di sospendere per un periodo di tempo nuove richieste o di creare nelle aree di confine delle zone di attesa.
Coordinamento con la Germania - Il cancelliere Faymann ha anche detto di aver compiuto questo passo dopo essersi consultato con Angela Merkel. "Il coordinamento con la Germania resterà stretto", ha aggiunto il cancelliere, rinviando colloqui concreti a dopo il decreto. La questione di un tetto limite tiene banco anche in Germania ed è uno dei cavalli di battaglia dell'alleato di governo della Csu. Finora però la Cancelliera ha sempre rifiutato di accordare l'introduzione di un limite al flusso di profughi verso la Germania.
Juncker chiede vertice straordinario Ue – Intanto, il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker, durante una conferenza stampa all’Europarlamento, ha chiesto che venga convocato un vertice straordinario dei leader europei per affrontare la crisi dei migranti. Il prossimo vertice straordinario di febbraio sarà principalmente dedicato alla rinegoziazione dei rapporti Ue-Gran Bretagna per evitare una 'Brexit'. "Sono preoccupato che non avremo abbastanza tempo per affrontare la questione dei rifugiati sufficientemente in profondità, quindi consiglio al presidente Tusk di prevedere una mezza giornata in più per la questione dei rifugiati", ha detto Juncker.
Il portavoce della Commissione europea riferisce intanto che l'Italia ha aperto martedì il terzo hotspot a Pozzallo, sui sei che Roma si è impegnata ad attivare. E il 29 gennaio è previsto un incontro bilaterale fra Renzi e Merkel a Berlino: il governo tedesco parla di "occasione importante" e preme per raggiungere al più presto un accordo per i fondi sulla Turchia, sul quale l'Italia frena.