I combattenti dello Stato islamico cedono il controllo del compound governativo e fuggono, dopo giorni di strenua resistenza, nel nord est della città che dal maggio scorso è nelle loro mani. L’avanzata delle truppe irachene è però rallentata dalle mine
Le forze irachene avanzano a Ramadi, ormai praticamente sotto controllo, e preparano l'offensiva finale per riconquistare la città chiave in mano allo Stato Islamico vicino a Bagdad. Un'offensiva è attesa nelle prossime ore. I militanti dell'Isis cedono il controllo del Compound governativo e fuggono, dopo giorni di strenua resistenza, nel nord est di Ramadi con gli ostaggi che usano come scudi umani.
"E' sotto il nostro controllo. Questo non significa che siamo entrati nel compound, significa che lo abbiamo circondato ed è sotto il nostro controllo" afferma Mohammed Ibrahim, portavoce per l'Iraq della Joint Operations Command.
Potrebbe essere la maggiore vittoria dal 2014 - L'avanzata dell'esercito, sostenuta dall'artiglieria irachena e da raid aerei della Coalizione a guida Usa, viene però rallentata dalle mine disseminate dai miliziani dello Stato islamico. La città, nella provincia di Al Anbar, era caduta nelle mani dei jihadisti lo scorso maggio. L’offensiva è cominciata nel mese di novembre, poi martedì la stretta delle truppe governative che nella serata di ieri erano riuscite a penetrare il centro della città. L'offensiva per riconquistare Ramadi può significare la maggiore vittoria dal 2014.
<blockquote class="twitter-tweet" lang="it"><p lang="en" dir="ltr">Iraqi forces enter government compound in Ramadi, stronghold of so-called Islamic State for months, sources tell BBC <a href="https://t.co/kPxZvSwYjQ">https://t.co/kPxZvSwYjQ</a></p>— BBC Breaking News (@BBCBreaking) <a href="https://twitter.com/BBCBreaking/status/681081614856753152">27 Dicembre 2015</a></blockquote>
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17 raid Usa a Natale in Siria e Iraq - Intanto, è stato reso noto dall’esercito americano che gli Stati Uniti a Natale hanno condotto almeno 17 attacchi contro l'Isis in Iraq e in Siria. I raid hanno preso di mira combattenti, strutture e veicoli e sono stati effettuati da aerei da caccia, bombardieri e velivoli controllati a distanza. Cinque dei bombardamenti sono stati effettuati in Siria e 12 in Iraq. In particolare sono stati colpiti tunnel, siti di produzione d'esplosivi e altri obiettivi come ponti e avamposti di combattimento dell'Isis. Tutti gli aerei americani sono rientrati in sicurezza. I bombardamenti sono stati condotti come parte dell'Operation Inherent Resolve (Oir), l'operazione Usa progettata per colpire lo Stato islamico e che include la campagna in Siria e quella in Iraq.
Le minacce di al Baghdadi – L'avanzata irachena arriva mentre la tensione è alta in Occidente per il timore di attentati. Una paura tornata a salire dopo il messaggio audio in cui il leader dell’Isis al Baghdadi aveva fatto sentire di nuovo la sua voce minacciando l’Occidente e Israele.