Bangui, Papa nella moschea: uniti diciamo no a violenza in nome di Dio

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Il Papa nella moschea di Bangui. Credit: Getty

Il Pontefice incontra la comunità musulmana e rende omaggio al ruolo svolto in Centrafrica per la riconciliazione e contro l’odio interetnico. Poi dice: “Siamo fratelli, viviamo in pace”. Ieri l’apertura della Porta Santa del Giubileo

 

"Restiamo uniti perché cessi ogni azione che da una parte o dall'altra sfigura il volto di Dio e ha in fondo lo scopo di difendere con ogni mezzo interessi particolari, a scapito del bene comune. Insieme diciamo no a odio, violenza, vendetta, in particolare quella in nome di una fede o di un Dio". Lo dice il Papa nella moschea di Koundoukou. E ricorda: "Tra cristiani e musulmani siamo fratelli, dobbiamo dunque considerarci e comportarci come tali".

Incontrando la Comunità musulmana nella moschea centrale di Koudoukou, a circa quattro chilometri da Bangui, Francesco ha reso omaggio al ruolo svolto dai musulmani in Centrafrica per la riconciliazione e contro l'odio interetnico. E al ruolo svolto in questo senso da tutte le religioni e confessioni presenti nel Paese.

<blockquote class="twitter-tweet" lang="it"><p lang="it" dir="ltr">Tra cristiani e musulmani siamo fratelli e dobbiamo comportarci come tali.</p>&mdash; Papa Francesco (@Pontifex_it) <a href="https://twitter.com/Pontifex_it/status/671252370852982785">30 Novembre 2015</a></blockquote>
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Gratitudine e stima ai leader Rc per impegno a stabilire armonia e fraternità -  Nella Repubblica centrafricana, "in questi tempi drammatici, i capi religiosi cristiani e musulmani hanno voluto alzarsi all'altezza delle sfide del momento, hanno giocato un ruolo importante per ristabilire l'armonia e la fraternità" ha sottolineato il Papa nella moschea di Koudoukou esprimendo loro "gratitudine e stima" e citando i "tanti gesti di solidarietà" dai musulmani espressi verso rappresentanti di altre fedi.

 

“Elezioni diano unione, no fazioni” -  "Non si può che auspicare che le prossime consultazioni nazionali diano al Paese dei responsabili che sappiano unire i centrafricani, e diventino così simboli dell'unità della nazione piuttosto che rappresentanti di una fazione" ha poi aggiunto il Papa nella moschea di Koudoukou, per una Rc "accogliente per tutti i suoi figli, senza distinzione di etnia, politica, religione". La Repubblica centrafricana potrà "influenzare positivamente l'Africa e aiutare a spegnere i focolai di tensione che vi sono presenti e impediscono agli africani di beneficiare di quello sviluppo che meritano e al quale hanno diritto".

 

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