Nel Paese si è votato a 5 mesi dalle ultime elezioni. Boom di affluenza. Trionfa l'Akp, che supera il 49% e si aggiudica 316 seggi su 550. Il partito filo-curdo Hdp riesce comunque a superare la soglia di sbarramento del 10% ed entra in Parlamento. Subito dopo la diffusione dei dati tensioni nel sud-est
La Turchia torna nelle mani di Recep Tayyip Erdogan. L'appello alla stabilità del presidente turco sfonda nell'elettorato nazionalista e riporta il suo partito Akp alla maggioranza assoluta persa a giugno, tornando alle percentuali record del 2011. Con il 49,4% dei voti e 316 seggi, nel voto anticipato supera anche i sondaggi più favorevoli e promette di guidare ancora la Turchia per i prossimi quattro anni. Un risultato ottenuto nonostante il partito filo-curdo Hdp sia riuscito anche stavolta ad entrare in Parlamento superando la soglia di sbarramento record del 10%, perdendo un milione di voti rispetto a giugno ma diventando il terzo partito per numero di seggi (59) dopo il crollo del nazionalista Mhp, che si ferma a 41. Quasi nulla cambia per il socialdemocratico Chp, ancora una volta costretto all'opposizione: con il 25,4% e due seggi guadagnati rispetto a giugno (134) si conferma secondo partito in Parlamento.
Boom dell'affluenza che si attesta intorno all'87%. Nel voto del 7 giugno scorso la partecipazione si fermò all'83,9%.
Scontri polizia - curdi - Ma nel sud-est a maggioranza curda della Turchia è subito esplosa la rabbia per un risultato inatteso. Mentre ancora il conteggio dei voti era in corso, a Diyarbakir manifestanti curdi hanno appiccato incendi ed eretto barricate, scontrandosi con la polizia che ha risposto con gas lacrimogeni e una decisa repressione delle proteste.
In serata un'auto è esplosa a Nusaybin, nella provincia di Mardin, causando numerosi feriti. Lo ha riferito il sito di Hurriyet. Non è ancora chiaro però se si sia trattato di un incidente o di un attentato nella zona a maggioranza filo-curda, poche ore dopo la chiusura dei seggi. Danneggiati anche diversi negozi.
Al voto di nuovo dopo 5 mesi - Il voto è arrivato a 5 mesi dalle ultime elezioni: a giugno l'Akp del presidente Recep Tayyip Erdogan ha perso per la prima volta dal 2002 la maggioranza per governare da solo. Il ritorno al voto è stato determinato dal fallimento dei tentativi di formare una coalizione in seguito ai risultati dello scorso 7 giugno. Il mandato esplorativo era stato conferito al premier Ahmet Davutoglu che, nel termine di 45 giorni stabilito dalla Costituzione, non è riuscito a formare una coalizione capace di ottenere la fiducia del Parlamento e governare il Paese.
Davutoglu: "Una vittoria per la democrazia" - E proprio il premier turco Davutoglu ha commentato così i risultati di oggi: "Grazie a Dio, oggi è il giorno della vittoria della nostra nazione. Confidiamo di servirvi bene per i prossimi quattro anni e di ripresentarci di nuovo davanti a voi nel 2019". E ha aggiunto: "Nessuno deve sentirsi sconfitto, oggi non ci sono sconfitti ma vincitori. Noi ci apprestiamo ad aprire i nostri cuori a tutti a prescindere da come abbiano votato, ci apprestiamo a ricostruire una nuova Turchia insieme ad ogni singolo cittadino".