Scandalo Fifa, Joseph Blatter lascia: "Mi dimetto"

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Il 79enne dirigente svizzero annuncia il passo indietro a soli quattro giorni dalla sua rielezione. "C'è bisogno di un profondo rinnovamento" spiega. Il New York Times: "Anche lui è indagato". Il successore sarà scelto tra dicembre e marzo.

Sepp Blatter ha annunciato le dimissioni da presidente della Fifa e ha fatto sapere che il prima possibile si terranno le elezioni per il suo successore. La comunicazione a sorpresa del 79enne dirigente svizzero è arrivata nel corso di una conferenza stampa a Zurigo, quattro giorni dopo la sua rielezione da parte del congresso della Fifa e sei giorni dopo gli arresti di sette dirigenti della federazione su richiesta dell'Fbi. E in serata arriva dal New York Times la notizia che anche il dirigente svizzero sarebbe sotto indagine.

Blatter: "La Fifa ha bisogno di un profondo rinnovamento" - "Malgrado sia stato appoggiato in queste elezioni, questo appoggio non sembra essere condiviso da tutti nel mondo del calcio", ha ammesso Blatter nel corso della conferenza stampa. "Per questo offro la mia rinuncia. Prendo questa decisione per ripulire l'immagine della Fifa. La Fifa, ha proseguito in una nota pubblicata anche sul sito della Federazione, "a fronte di sfide che non si fermano, ha bisogno di un profondo rinnovamento", ha aggiunto. "Non voglio restare, adesso sono libero dai vincoli di un'elezione e sarò in grado di concentrarmi sulle profonde riforme", ha spiegato Blatter. "Per molti anni abbiamo chiesto riforme, ma queste non sono sufficienti". Blatter ha quindi spiegato tra dicembre e marzo si riunirà il Congresso elettivo straordinario. Fino ad allora Blatter continuerà ad esercitare le sue funzioni.

L'intervento integrale di Joseph Blatter:




Rivelazioni del New York Times su Blatter - E in serata arriva anche la notizia che Sepp Blatter sarebbe al centro di un'indagine federale da parte della giustizia Usa per corruzione. Lo riporta il New York Times citando alcune fonti, secondo le quali le autorità federali americane nel "costruire un caso contro Blatter sperano che funzionari Fifa già accusati cooperino". Sempre secondo rivelazioni del New York Times gli inquirenti americani starebbero vagliando la posizione di Jerome Valcke, segretario generale della Federcalcio internazionale, di fatto il braccio destro di Blatter. Secondo il quotidiano Usa sarebbe stato lui l'uomo che avrebbe disposto diverse operazioni finanziarie per un totale di circa 10 milioni di dollari (poco più di 9 milioni di euro), proprio la somma al centro dell'inchiesta americana sulla Fifa ed ecco perché sarebbe una delle figure chiave dell'indagine.

Presunte tangenti per i mondiali in Sudafrica - L'autorevole giornale newyorchese cita fonti giudiziarie e spiega che le transazioni sono state effettuate tra il gennaio e il marzo del 2008 e sarebbero state utilizzate per il pagamento delle presunte tangenti per l'assegnazione dei Mondiali del 2010 in Sudafrica. La Fifa, in una nota ufficiale, ha difeso Valcke respingendo tutte le accuse.



Platini: "Scelta difficile e coraggiosa" - Il presidente dell'Uefa Michel Platini, tra i primi a chiedere le dimissioni di Blatter gli rende l'onore delle armi e parla di una scelta "difficile" e "coraggiosa". Di "totale sorpresa" ma che mira "a mantenere unita la Fifa" parla il ministro dello sporto russo Vitali Mukto, tra i più convinti sostenitori del dirigente svizzero. Su Twitter l'ex stella portoghese Luis Figo e, fino a poche settimane fa sfidante di Blatter alla guida della Fifa, scrive di un "cambiamento finalmente arrivato". Sarcastico invece il commento di Greg Dyke, capo della federazione inglese: "Se fossi il Qatar non mi sentirei tranquillo". Il dirigente britannico fa riferimento ai mondiali del 2022, sulla cui regolarità nell'assegnazione esistono diversi dubbi.

Greg Dyke, presidente della federazione inglese



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