Scontri a Lahore e Faisalabad dopo la strage in due chiese, che ha provocato la morte di almeno 15 persone. "Rigettare apertamente violenza e terrorismo" chiede l'arcivescovo Sebastian Shaw. Lutto nazionale per i fedeli del Paese
Proteste per attentati sfociano in violenze - Secondo il sito web dell'emittente Dawn, nella zona di Youhanabad, a Lahore, i manifestanti si sono scontrati con decine di poliziotti armati di manganello: sette sono rimasti feriti negli scontri, durante i quali gli agenti si sono dovuti proteggere dalla sassaiola. Un centinaio di persone si sono raccolte anche a Faisalabad - la seconda città più importante della provincia del Punjab dopo Lahore - dove hanno appiccato il fuoco a pneumatici, attaccato un 'riscio' e bloccato una strada di scorrimento. L'invito della autorità è di mantenere la calma.
Protests against church bombings turn violent in Punjab, seven people injured http://t.co/etx7odS6VX pic.twitter.com/T1ETELt3Pd
— Dawn.com (@dawn_com) 16 Marzo 2015
Lahore, giornata preghiera per i "martiri" - Monsignor Sebastian Shaw, arcivescovo di Lahore, ha annunciato che le scuole e gli istituti cattolici restano chiusi per commemorare le vittime innocenti, e definisce "martiri" quanti "hanno dato la loro vita nell'incidente per salvare migliaia di persone". "Il loro sangue - aggiunge - non sarà stato versato invano e porterà la pace a tutti i cittadini del Pakistan". Condannando i barbari atti e chiedendo maggiore impegno del governo a protezione dei cristiani pakistani, monsignor Shaw prega "perché la pace e l'armonia prevalgano nel paese", invitando tutti i cittadini a "rigettare apertamente violenza e terrorismo".