"Sarà una lunga battaglia" dice il direttore dei Centri americani per il Controllo e la Prevenzione della Malattia. In Macedonia morto il britannico con sintomi virus. Lorenzin: più controlli per voli dall'Africa. Negativo ai test medico ricoverato a Roma
L'epidemia di ebola rappresenta la sfida più grande dalla comparsa dell'Aids: è l'allarme lanciato dalla massima autorità sanitaria Usa, Thomas Frieden, direttore dei Centri americani per il Controllo e la Prevenzione della Malattia (Cdc) con sede ad Atlanta. "Sarà una lunga battaglia - ha detto - e dobbiamo lavorare ora in modo che, per il mondo, non sia una nuova Aids".
Ebola, sfida piu grande dalla comparsa dell'Aids - "Direi che, in trent'anni di lavoro nella sanità pubblica, l'unica situazione simile a questa è stata quella con l'Aids", ha spiegato Frieden, sottolineando che il ritmo di diffusione della malattia è simile a quello della fase iniziale della sindrome da immunodeficienza acquisita.
Peggiora l'infermiera spagnola - Sono intanto peggiorate le condizioni dell'infermiera contagiata in Spagna (foto). La donna è ricoverata dalla notte del 6 ottobre nello stesso ospedale in cui si trovano in osservazione altre cinque persone per essere stato in contatto con lei, due dei quali sono i medici che la curarono inizialmente. La Romero, che ha 44 anni, si è ammalata entrando in contatto con il religioso spagnolo Manuel Garcia Viejo, rimpatriato con l'ebola dalla Sierra Leone e morto il 25 settembre.
In Macedonia morto cittadino britannico con sintomi virus - Il cittadino britannico che potrebbe essere stato infettato dal virus dell'Ebola è morto in Macedonia. Lo ha confermato il Ministero della Salute macedone, che ha precisato che la vittima era arrivata dalla Gran Bretagna, e ha reso noto che le autorità hanno messo in quarantena l'hotel di Skopje in cui alloggiava. Nell'hotel si trovano un secondo britannico e lo staff.
Lorenzin: più controlli per voli da Africa - "Dal dicembre 2013, quando l'epidemia è iniziata, alla data dell'8 ottobre, sono riportati dall'Oms 8.011 casi probabili, confermati e sospetti, e 3.877 decessi, con un tasso di letalità del 46% nei paesi dell'Africa occidentali" ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenendo in Aula al Senato dove ha sottolinato come in Italia non ci sia motivo di allarmismo (guarda il video). In Italia, ha aggiunto, c'è un solo volo diretto dai paesi colpiti da ebola, un volo con cadenza trimestrale proveniente dalla Nigeria che arriva a Fiumicino, dove i medici dell'Usmaf effettuano controlli. E ancora: "Tra le misure che intendiamo adottare per prevenire casi di ebola c'è il potenziamento dei controlli negli aeroporti dei Paesi africani colpiti dall'epidemia e l'individuazione di coloro che sbarcano in Europa. Nell'ambito del semestre di presidenza italiana del Consiglio dell'Ue, ho anche assunto iniziative affinche' questa campagna di
prevenzione si svolga in tutti i paesi dell'Ue".
Negativo il medico italiano - Sul medico di Emergency ricoverato allo Spallanzani di Roma, la Lorenzin ha dichiarato: "Era asintomatico al ritorno in Italia ed è asintomatico ancora oggi. E' ricoverato come misura di precauzione. Prima di potersi accertare del non contagio, è però necessario attendere ventuno giorni, periodo massimo di incubazione del virus".
Ebola, sfida piu grande dalla comparsa dell'Aids - "Direi che, in trent'anni di lavoro nella sanità pubblica, l'unica situazione simile a questa è stata quella con l'Aids", ha spiegato Frieden, sottolineando che il ritmo di diffusione della malattia è simile a quello della fase iniziale della sindrome da immunodeficienza acquisita.
Peggiora l'infermiera spagnola - Sono intanto peggiorate le condizioni dell'infermiera contagiata in Spagna (foto). La donna è ricoverata dalla notte del 6 ottobre nello stesso ospedale in cui si trovano in osservazione altre cinque persone per essere stato in contatto con lei, due dei quali sono i medici che la curarono inizialmente. La Romero, che ha 44 anni, si è ammalata entrando in contatto con il religioso spagnolo Manuel Garcia Viejo, rimpatriato con l'ebola dalla Sierra Leone e morto il 25 settembre.
In Macedonia morto cittadino britannico con sintomi virus - Il cittadino britannico che potrebbe essere stato infettato dal virus dell'Ebola è morto in Macedonia. Lo ha confermato il Ministero della Salute macedone, che ha precisato che la vittima era arrivata dalla Gran Bretagna, e ha reso noto che le autorità hanno messo in quarantena l'hotel di Skopje in cui alloggiava. Nell'hotel si trovano un secondo britannico e lo staff.
Lorenzin: più controlli per voli da Africa - "Dal dicembre 2013, quando l'epidemia è iniziata, alla data dell'8 ottobre, sono riportati dall'Oms 8.011 casi probabili, confermati e sospetti, e 3.877 decessi, con un tasso di letalità del 46% nei paesi dell'Africa occidentali" ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenendo in Aula al Senato dove ha sottolinato come in Italia non ci sia motivo di allarmismo (guarda il video). In Italia, ha aggiunto, c'è un solo volo diretto dai paesi colpiti da ebola, un volo con cadenza trimestrale proveniente dalla Nigeria che arriva a Fiumicino, dove i medici dell'Usmaf effettuano controlli. E ancora: "Tra le misure che intendiamo adottare per prevenire casi di ebola c'è il potenziamento dei controlli negli aeroporti dei Paesi africani colpiti dall'epidemia e l'individuazione di coloro che sbarcano in Europa. Nell'ambito del semestre di presidenza italiana del Consiglio dell'Ue, ho anche assunto iniziative affinche' questa campagna di
prevenzione si svolga in tutti i paesi dell'Ue".
Negativo il medico italiano - Sul medico di Emergency ricoverato allo Spallanzani di Roma, la Lorenzin ha dichiarato: "Era asintomatico al ritorno in Italia ed è asintomatico ancora oggi. E' ricoverato come misura di precauzione. Prima di potersi accertare del non contagio, è però necessario attendere ventuno giorni, periodo massimo di incubazione del virus".