Isis, nuove minacce a Occidente. Raid chimico in Iraq

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Nuovo messaggio audio dello Stato islamico: "Spezzeremo le croci e faremo schiave le vostre donne, con il permesso di Allah". Alcuni deputati di Baghdad denunciano un attacco a nord di Falluja. Rapito turista francese in Algeria

"Attaccate i civili" e "uccidete i miscredenti in qualunque modo possibile e immaginabile". E' l'ultima minaccia che l'Isis invia all'Occidente. Un delirante messaggio audio di 42 minuti del portavoce dello stato islamico, Abu Muhammed al Adnani, che fa seguito ai video diffusi nei giorni scorsi dalla propaganda jihadista nel quale si indicano tutti gli obiettivi del Califfato.
A cominciare da Roma, non come luogo fisico, ma 'cuore' del 'nemico crociato', capitale dell'Occidente cristiano: nel messaggio infatti non viene mai citata direttamente l'Italia. "Conquisteremo la vostra Roma, spezzeremo le croci e faremo schiave le vostre donne, con il permesso di Allah": minaccia al Adnani che pronuncia parole particolarmente violente anche contro il presidente Usa Barack Obama, definito "il ciuco degli ebrei" e chiamato tre volte "vile".

Video ostaggio francese, ultimatum gruppo vicino a Isis - Intanto un gruppo legato all'Isis ha rivendicato con un video il rapimento di un francese in Algeria e ha minacciato di ucciderlo entro 24 ore se la Francia non fermerà i raid contro i jihadisti in Iraq. Nel video si mostra l'ostaggio che chiede al presidente Hollande di farlo uscire da questa situazione. Il gruppo jihadista algerino "Jund al-Khilafa" (I soldati del Califfato) che ha rivendicato il rapimento del cittadino francese, ha fatto professione di fedeltà all'Isis.

Deputati di Baghdad denunciano attacco con armi chimiche - L'incubo Isis ha già provocato l'esodo di almeno 130.000 curdi in fuga dalla Siria alla Turchia, per quella che si preannuncia come una nuova crisi umanitaria. Mentre alcuni deputati di Baghdad denunciano un attacco con armi chimiche a nord di Falluja, in cui sarebbero rimasti uccisi, asfissiati, almeno 300 soldati. Una notizia che, se confermata, rappresenterebbe un'inquietante escalation del conflitto.

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