A Minsk, in Bielorussia, intesa per il cessate il fuoco e per la creazione di una zona demilitarizzata di 30 chilometri nella parte orientale del paese guidato da Poroshenko. L'annuncio dopo sette ore di colloqui
Dopo 7 ore di vertice, il cosiddetto Gruppo di contatto formato dall'ex Presidente ucraino Leonid Kuchma, l'ambasciatore russo Mikhail Zurabov, quattro leader separatisti filorussi e i rappresentanti dell'Osce, hanno annunciato l'intesa per un memorandum di pace di 9 punti.
Intesa su cessate il fuoco e zona demilitarizzata - L'accordo prevede un cessate il fuoco e un ritiro di 15 km di artiglieria pesante da entrambi i lati della "linea di contatto" tra le truppe ucraine e filorusse. "I belligeranti hanno deciso di non usare le armi pesanti nelle aree popolate e vietare il sorvolo di aerei e di droni. L'area sarà sotto la supervisione dell'OSCE", ha dichiarato Leonid Kuchma.
"Non si è ancora discusso dello stato di Lugansk e Donetsk (regioni sotto il controllo dei filorussi, ndr)", ha specificato il rappresentante dei separatisti Igor Plotnitski. Dopo la firma a sorpresa del "protocollo di cessate il fuoco" tra Kiev e ribelli a Minsk il 5 settembre scorso, il presidente ucraino Poroshenko aveva proposto di assicurare uno "status speciale" provvisorio alle regioni dell'est, e lo svolgimento di elezioni locali nel mese di dicembre.
Terzo carico aiuti russi a Donetsk - Intanto, Mosca ha inviato un terzo convoglio di aiuti umanitari nell'est ucraino: dopo i due a Lugansk, questa volta è toccato a Donetsk, l'altra roccaforte dei separatisti filorussi, dove sono arrivati circa 200 camion con 2000 tonnellate di cibo, medicine, vestiti, generatori di energia e acqua. Di seguito la foto pubblicata su Twitter da Christopher Miller, del Kyiv Post.
Third convoy of 200 trucks Russia says carry humanitarian aid is entering #Ukraine territory http://t.co/wGwMlfvClU pic.twitter.com/kAqwYaEj0B
— Christopher Miller (@ChristopherJM) 20 Settembre 2014