Marò, ricorso a Corte Suprema per il rientro di Latorre

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Massimiliano Latorre

La richiesta dei legali “per consentire un suo più rapido ristabilimento” dopo il malore dei giorni scorsi. Il fuciliere, che è stato dimesso dall'ospedale, è trattenuto in India dal 2012 insieme al collega Girone: sono accusati di omicidio

Far rientrare in Italia Massimiliano Latorre: è la richiesta che i legali del marò presenteranno lunedì alla Corte suprema dell'India. Motivazione: la stringente necessità che, dopo l'attacco ischemico transitorio (Tia) subito a New Delhi, Latorre possa recuperare completamente in un ambiente sereno e privo di stress.
Latorre è stato dimesso domenica dall'ospedale di New Delhi dov'era ricoverato per un attacco ischemico transitorio. Il paziente "si sta riprendendo molto bene" e "dovrà solo tornare in ospedale fra qualche giorno per un controllo di routine del decorso del suo recupero".

Istanza rientro sotto esame lunedì - L'istanza del team legale che si occupa dei due fucilieri, trattenuti in India dal febbraio 2012 con l’accusa di aver ucciso due pescatori scambiandoli per pirati (LE FOTO SUL CASO), chiederà quindi che il militare sia autorizzato a proseguire le terapie riabilitative in Italia. La conferma è arrivata da ambienti della Difesa, che hanno precisato anche che "una prima udienza si svolgerà sulla vicenda già lunedì". Quel giorno, infatti, è in programma un’udienza fissata per chiudere definitivamente la procedura del rinnovo delle garanzie bancarie per la libertà dietro cauzione di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Durante l’incontro i legali chiederanno di esaminare subito l’istanza per il rientro in Italia. Non è escluso che i tre giudici chiedano un parere sulla questione al governo indiano: per arrivare a una decisione, a quel punto, potrebbe passare anche una settimana.

Istanza approvata da ministro Pinotti - Alla richiesta è allegato un documento di una settantina di pagine suddiviso per motivi tecnici in due parti: la prima riguardante una modifica delle condizioni della libertà provvisoria (impossibilità, ad esempio, di recarsi al commissariato di polizia per la firma settimanale) e la seconda con l’articolata richiesta di ritorno in Italia. Questo progetto è stato approvato durante la visita a New Delhi, l’1 settembre scorso, del ministro della Difesa Roberta Pinotti. Oltre a sincerarsi di persona delle condizioni di salute di Latorre, il ministro tenne una lunga riunione con i legali indiani.

Le motivazioni della richiesta - Per quanto riguarda le motivazioni dell'istanza, esse non si basano tanto sull'esistenza di cure migliori in Italia rispetto all'India (anzi: fonti italiane hanno ripetutamente definito "ottime" quelle somministrate a Latorre), quanto sul fatto che "patologie come le ischemie cerebrali tendono a recidivare” anche a causa di fattori ambientali. E che quindi - si sostiene - è assolutamente necessario eliminare elementi di rischio, come è lo stress per il perdurare di una situazione di blocco in India da oltre due anni e sei mesi senza immediate vie d'uscita, e permettere al paziente di recuperare pienamente in un ambiente di serenità e vicino alle persone care.

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