Oltre 100 uomini sono atterrati, con un velivolo speciale, nel territorio montuoso per organizzare una via di fuga per i 30mila civili Yazidi minacciati dai jihadisti. A Ferragosto riunione straordinaria dei ministri degli Esteri della Ue. VIDEO
I raid americani dal cielo e il lancio di aiuti umanitari in Iraq non bastano. I Paesi occidentali, Stati Uniti in testa, stanno mettendo a punto un piano per l'evacuazione di decine di migliaia di profughi, molti appartenenti alla minoranza Yazidi, rimasti intrappolati sulle montagne intorno a Sinjar. E in queste ore oltre cento tra marines e forze speciali sono atterrati, con un velivolo speciale a decollo verticale, nel territorio montuoso per organizzare una via di fuga per i 30.000 civili Yazidi minacciati dai jihadisti.
Una delle opzioni - hanno affermato fonti citate dal Wall Street Journal – è un'operazione sul terreno con truppe americane a confronto diretto con i combattenti sunniti dello Stato islamico (Isis), quasi tre anni dopo il ritiro degli ultimi soldati Usa dal Paese. Anche il New York Times aveva parlato della possibilità che gli Usa potessero usare truppe di terra per salvare i rifugiati iracheni. Il segretario alla Difesa, Chuck Hagel, ha però sottolineato che i soldati americani "non torneranno in Iraq per missioni di combattimento",
Gli aerei americani hanno intanto lanciato oggi 13 agosto altri sette raid per fornire viveri e medicine agli Yazidi e contro le postazioni dell'Isis, secondo quanto riferito dal consigliere aggiunto alla Sicurezza nazionale, Ben Rhodes. Intanto a Baghdad, dove oggi quattro autobomba hanno ucciso almeno 16 persone e ne hanno ferite 46, il premier ancora in carica Nuri al Maliki ribadisce il rifiuto a dimettersi, nonostante l'incarico conferito ad un altro sciita, Haidar al Abadi, per formare un governo di riconciliazione nazionale con la comunità sunnita.
L'Iraq, insieme con la Libia e Gaza, sarà al centro di una riunione straordinaria dei ministri degli Esteri della Ue convocata per il giorno di Ferragosto dall'Alto rappresentante per la politica estera Catherine Ashton.
Una delle opzioni - hanno affermato fonti citate dal Wall Street Journal – è un'operazione sul terreno con truppe americane a confronto diretto con i combattenti sunniti dello Stato islamico (Isis), quasi tre anni dopo il ritiro degli ultimi soldati Usa dal Paese. Anche il New York Times aveva parlato della possibilità che gli Usa potessero usare truppe di terra per salvare i rifugiati iracheni. Il segretario alla Difesa, Chuck Hagel, ha però sottolineato che i soldati americani "non torneranno in Iraq per missioni di combattimento",
Gli aerei americani hanno intanto lanciato oggi 13 agosto altri sette raid per fornire viveri e medicine agli Yazidi e contro le postazioni dell'Isis, secondo quanto riferito dal consigliere aggiunto alla Sicurezza nazionale, Ben Rhodes. Intanto a Baghdad, dove oggi quattro autobomba hanno ucciso almeno 16 persone e ne hanno ferite 46, il premier ancora in carica Nuri al Maliki ribadisce il rifiuto a dimettersi, nonostante l'incarico conferito ad un altro sciita, Haidar al Abadi, per formare un governo di riconciliazione nazionale con la comunità sunnita.
L'Iraq, insieme con la Libia e Gaza, sarà al centro di una riunione straordinaria dei ministri degli Esteri della Ue convocata per il giorno di Ferragosto dall'Alto rappresentante per la politica estera Catherine Ashton.