Siria, rapite due giovani volontarie

Mondo
Greta Ramelli e Vanessa Marzullo

Greta Ramelli e Vanessa Marzullo erano ad Aleppo per "progetti umanitari nel settore sanitario e idrico". Di loro non si hanno più notizie dal 31 luglio. Farnesina: attivata Unità di crisi

Sono state rapite in Siria. Di loro non si hanno notizie dal 31 luglio. Si tratta di Vanessa Marzullo, 21enne di Brembate di Sopra (Bergamo), e Greta Ramelli, 20enne di Besozzo (Varese),  fondatrici del Progetto Horryaty, impegnato nel settore sanitario e idrico. Si trovavano ad Aleppo per attività di volontariato. Secondo fonti locali, potrebbero essere in mano a criminali comuni. Sempre in Siria, nella regione settentrionale di Raqqa, poco più di un anno fa, il 28 luglio del 2013, si sono perse le tracce di padre Paolo Dall’Oglio.

Farnesina conferma "irreperibilità" - La Farnesina ha confermato l'"irreperibilità di due cittadine italiane sulla quale sin da subito stanno lavorando l'Unità di crisi e la nostra intelligence". Il ministero ha attivato "immediatamente tutti i canali informativi e di ricerca per i necessari accertamenti”. "L'Unità di crisi – fa sapere la Farnesina – ha già preso contatto con le famiglie che vengono tenute costantemente informate sugli sviluppi del caso".

In Siria dal 28 luglio per "progetti umanitari" - Le due italiane, riferisce il ministero degli Esteri, si trovavano ad Aleppo “per seguire progetti umanitari nel settore sanitario e idrico". Sarebbero entrate in Siria il 28 luglio scorso da Atma, a pochi chilometri di distanza dal campo profughi omonimo, e sarebbero scomparse 72 ore dopo. Erano arrivate nel Paese per conto dell’associazione “Assistenza sanitaria in Siria – Horryaty”, da loro fondata (un post in cui si spiega il progetto). In un video pubblicato su YouTube e relativo ad una manifestazione a Bologna del novembre 2010, Vanessa Marzullo racconta il perché del suo impegno. VIDEO

“Non sentivo Vanessa e Greta da qualche giorno”, ha riferito il terzo responsabile del progetto, Roberto Andervill. La missione era sostenuta anche dalla onlus “Rose di Damasco”. La presidente, Silvia Moroni, ha raccontato: “Avevamo un appuntamento su Skype giovedì scorso, il 31 luglio, ma Greta e Vanessa non erano in linea. Dalla loro partenza, il 22 luglio, ci eravamo sentite tre volte. Mi avevano confermato che il progetto nel quale erano impegnate andava avanti, tanto che avevano intenzione di restare ad Aleppo". Il progetto delle due ragazze, spiega Moroni, “era quello di acquistare kit di pronto soccorso e pacchi alimentari, da distribuire al confine. In particolare, avendo loro fatto dei corsi infermieristici, volevano istruire i ragazzi in materia di Pronto soccorso". Le due ragazze  erano al loro secondo viaggio in Siria in poco meno quattro mesi.

Sei gli italiani rapiti nel mondo – Con le due cooperanti lombarde, sale a sei il numero di nostri connazionali sequestrati nel mondo. Sempre in Siria, si sono perse da oltre un anno le tracce di padre Dall'Oglio. L'ultimo caso, prima delle due giovani, era stato quello di Marco Vallisa, il tecnico sequestrato un mese fa in Libia. Gli altri due italiani sequestrati, Giovanni Lo Porto e Gianluca Salviato, sono stati rapiti rispettivamente in Pakistan nel gennaio 2012 e in Libia nel marzo scorso.

Mondo: I più letti

[an error occurred while processing this directive]